Cofferati deve arrendersi La «Rave parade» si farà

da Bologna

Dopo otto incontri in Prefettura (l’ultimo ieri) e mesi di polemiche, il sindaco di Bologna Sergio Cofferati ha dovuto fare un mezzo passo indietro nella telenovela della Street Rave Parade antiproibizionista: non la voleva in corteo, invece il corteo ci sarà, anche se dimezzato, in zona Fiera e con «solo» dieci tir-discoteca invece dei 30 delle passate edizioni. Cofferati non voleva che fosse concessa una piazza per il primo momento della manifestazione, quello più politico, ma alla fine è stata autorizzata piazza XX Settembre, di fronte alla stazione, che non è centralissima, ma è a ridosso del centro storico, entro la circonvallazione. Infine, non voleva sborsare un euro, invece il Comune pagherà le spese di pulizia.
L’accordo è stato sancito ieri mattina sotto la regia della Prefettura, che dall’inizio aveva fatto capire di non volere e non poter impedire nulla, nonostante il veto politico del sindaco. «Credo sia una buona soluzione. Sarà un Rave più contenuto e semi-stanziale - ha convenuto Cofferati -. Sarà garantita sicurezza per i cittadini e i manifestanti». Un risultato certo c’è ed è quello a cui puntava la Prefettura: diminuire la tensione che si era creata in città su questo tema. Sabato, però, è confermata la contromanifestazione organizzata da An e Lega.
La polemica ora si sposta su un altro fronte, quello delle spese che il Comune dovrà sostenere per ripulire il dopo-Rave: l’anno scorso costò 150mila euro alle casse di Palazzo d’Accursio.

«Le spese saranno quelle normali di ogni manifestazione» ha assicurato Cofferati che ha ottenuto l’aiuto economico anche delle amministrazioni di Provincia e Regione: questa farà scendere in campo addirittura la Protezione civile. Di diverso avviso il deputato bolognese di An Enzo Raisi: «La cosa negativa di quest’accordo è che arriveranno migliaia e migliaia a rovinarci il fine settimana e saremo noi a pagare migliaia di euro di danni».

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