Colpevole ma poliziotto, e ottiene lo sconto

Ha provocato un incidente per colpa grave guidando l’auto di servizio. Però il poliziotto merita lo sconto sulla cifra da risarcire. Perché? Perché «i compiti a cui sono chiamati gli agenti della squadra mobile» per le vie di Milano «sono talmente gravosi» da meritare un occhio di particolare riguardo. Così ha deciso la Corte dei conti nella sentenza numero 321 che vedeva da una parte C.C., agente della squadra mobile accusato di «comportamento gravemente colposo», dall’altra il ministero dell’Interno che al poliziotto aveva chiesto il risarcimento dei danni. La causa aveva avuto inizio dopo che era stata accertata la responsabilità del poliziotto quando la sera del 4 aprile del 2003 in piazza Crivelloni, zona Fiera, per rientrare in fretta alla sede del commissariato aveva acceso i lampeggianti del Fiat Ducato targato Polizia E1562 ed era entrato a tutta velocità nell’incrocio senza rispettare lo stop. Peccato che dall’altra parte arrivasse con diritto di precedenza una Land Rover guidata da L.B. Inevitabile l’incidente, con il risultato di quattro persone (gli agenti sull’auto erano tre) ferite e auto distrutte. A quel punto lo Stato aveva battuto cassa chiedendo il risarcimento per danno all’erario. L’istanza risarcitoria, 10mila euro circa, era stata formulata davanti alla Corte dei conti sottolinenando come «la dinamica del sinistro porta a ritenere che il danno arrecato al veicolo di proprietà pubblica sia addebitabile ad un comportamento del conducente C.C. particolarmente imprudente. L’inosservanza del segnale di stop ed il mancato uso della massima prudenza durante la marcia in prossimità dell’intersezione stradale determinano infatti violazione delle norme di comportamento del codice della strada e sono di per sé fonte potenziale di danni, anche gravi, a persone o cose». E ancora: «La circostanza che non fossero presenti tracce di frenata, che l’illuminazione fosse sufficiente, che la visibilità fosse normale, come accertato dal corpo di polizia municipale, intervenuto tempestivamente sul luogo dell’incidente, determinano secondo l’accusa circostanze particolarmente qualificanti la gravità del comportamento dell’agente». In conclusione: «Il superamento del segnale di stop richiedeva pertanto particolari cautele, del tutto mancate nel caso di specie». Il tutto amplificato dal fatto che l’auto non era stata chiamata per un servizio di emergenza. I danni erano stati quantificati in 8.744,46 euro, oltre ad interessi e rivalutazione monetaria. In totale 10mila euro circa. Invece il poliziotto dovrà versare nelle casse dello Stato circa un decimo della cifra richiesta, 1.500 euro. È pacifico scrive la Corte che «la presenza del segnale di stop imponeva al conducente del veicolo della polizia di fermarsi e consentire il passaggio ai veicoli transitanti sulla strada con diritto di precedenza». Così come è pacifico che «l’evento dannoso è attribuibile alla responsabilità dell’agente e integra un’ipotesi di colpa grave».

Il Collegio, tuttavia, tenuto conto della gravosità dei compiti che è chiamato a svolgere il personale delle squadre mobili della polizia», oltre alla mancanza di precedenti dell’agente, determina in 1.500 euro già rivalutati, l’importo da porre a carico dell’agente». Uno sconto dell’8%. Anche per la giustizia è tempo di saldi.

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