Colpi di mitra tra la gente dopo una rapina

Sesto San Giovanni, due banditi italiani stavano svaligiando un ufficio postale. La sparatoria in strada contro i carabinieri che li inseguivano

Stavolta parlare di «Far west» non è né eccessivo né inappropriato. «I colpi sparati dai banditi? Tanti, tantissimi, almeno una trentina» dicono i carabinieri di Sesto San Giovanni sottovoce, ancora comprensibilmente stupiti che non ci sia scappato il morto e, miracolo, nemmeno un ferito. Che, nel caso specifico, sarebbe stato proprio un militare visto che l’auto in corsa da cui sono partite raffiche di proiettili calibro 7.62 (le armi erano automatiche) era quella di un paio di banditi che ieri mattina hanno tentato di svaligiare un ufficio postale di Sesto San Giovanni. E, riuscitici in parte e malamente (hanno portato via non più di qualche centinaio di euro), sono scappati, mostrando di «non gradire» l’inseguimento degli uomini dell’Arma. Risultato: una pioggia di proiettili da far rabbrividire un gangster consumato e la sparizione dei balordi che, al momento, sono riusciti a far perdere le loro tracce.
Veniamo alla ricostruzione dei fatti. Due rapinatori italiani, entrambi mascherati con barba, baffi e cappellini, ieri mattina hanno fatto irruzione nell’ufficio postale di via Pisa, in una zona semi centrale di Sesto, densamente popolata e a due passi dalla tangenziale nord. Mancavano una manciata di minuti alle 10, i clienti erano non più di venti e i balordi, armati di una pistola e di un kalashnikov, hanno puntato le armi contro i dipendenti che, raggelati dallo spavento, hanno consegnato nelle loro mani qualche centinaio di euro. Sì: nelle casse c’era poco denaro e i banditi hanno avuto un attimo di perplessità, quasi come se si aspettassero di racimolare un bottino ben più cospicuo e avessero ricevuto informazioni inesatte. Ripresisi, con i soldi stretti tra le mani, sono usciti di corsa dall’ufficio postale, sono risaliti sulla Golf grigia e hanno imboccato la vicina via Catania per fuggire verso Milano.
La loro vettura, però, ancora prima che gli impiegati dell’ufficio postale lanciassero l’allarme, era stata notata come sospetta da una pattuglia dell’Arma che girava in zona e che era rimasta nei paraggi. Così, qualche minuto dopo la fuga, i rapinatori si sono accorti di essere seguiti dall’Alfa 159 dei carabinieri. L’uomo alla guida della Golf a quel punto ha preso una decisione estrema: ha rallentato, quindi ha accostato la vettura al marciapiede e ha fatto scendere il complice che immediatamente ha puntato il kalashnikov in direzione della «gazzella» e ha aperto il fuoco.
I militari, colti di sorpresa, non hanno potuto far altro che ripararsi, gettandosi fuori dalla vettura ma subito si sono rialzati aprendo a loro volta il fuoco. Poi nello scompiglio generale creato dalla sparatoria il bandito con il kalashnikov è risalito sull’auto e si è allontanato con il complice. Mentre i due carabinieri coinvolti nel conflitto a fuoco erano ancora increduli di non avere nemmeno un graffio.


Sono scattate immediatamente le ricerche dei malviventi concentrate, a quanto pare, a Milano visto che la vettura - che inizialmente, notata allontanarsi in direzione della statale Valassina, sembrava diretta verso la Brianza, sarebbe poi stata vista in viale Fulvio Testi, in città.

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