Colpo di karate, nonna mette in fuga il ladro

Tutto si sarebbe aspettato, meno che la vittima dello scippo che stava per mettere in atto fosse in realtà una nonnina allenata a colpire con mosse di karate. Una di quelle arzille pensionate che non si scoraggiano di fronte al primo delinquente di passaggio e che sanno reagire con fermezza. Anzi, con colpi ben assestati. Due in tutto che hanno messo al tappeto il mancato rapinatore accerchiato poi dai passanti, e che non ha avuto altra scelta se non quella di scappare per la vergogna. Per la nonnina, dopo l’estemporaneo corpo a corpo, soltanto un passaggio in pronto soccorso a causa dello spavento. Nessuna ammaccatura, nessuna ecchimosi per la «signora di ferro».
È successo a Bollate, nell’angusto e pericoloso tunnel pedonale di via IV Novembre, già in passato teatro di altre aggressioni e rapine a sentire i residenti, in particolar modo a danno di pensionati che lo utilizzano per evitare i pericoli dell’attraversamento stradale. Sono da poco passate le 18 e la donna, che ha 70 anni, sta tornando a casa a piedi. Ha una certa fretta, così imbocca il sottopassaggio visto che è ancora giorno. Ad un certo punto, quando è ormai a metà del tunnel, separato da quello destinato alle macchine, alle sue spalle vede arrivare un giovane in bicicletta che la raggiunge e subito mostra le sue cattive intenzioni. La spinge contro il muro e approfittando del fatto che in giro non c’è nessuno, si accinge a rapinarla, tentando si strapparle la borsetta.
Dopo un attimo di smarrimento la pensionata reagisce, proprio come ha imparato a fare durante i corsi di autodifesa che frequenta da alcuni mesi, quelli destinati alla terza età. Senza parlare sferra così il primo pugno che colpisce il malvivente in pieno stomaco; contemporaneamente con un calcio ben assestato gli centra le parti basse, stendendolo a tappeto. Il malvivente ormai senza fiato finisce ko, mentre l’anziana può riprendere la sua marcia allontanandosi in fretta dal sottopassaggio della paura, dove si è lasciata alle spalle il suo aggressore. Il quale, pallido in volto, viene notato da altra gente sopraggiunta nel frattempo, che pensandolo vittima di qualche malore si offre di soccorrerlo. Invece lui preferisce sparire, troppo grave lo smacco subito.


La nonnina invece, appena fuori dal sottopassaggio ed una volta messasi in salvo, decide di recarsi in ospedale per un controllo, considerato lo stato ansioso. I medici, ai quali racconta l’accaduto, la rassicurano congratulandosi con lei per il coraggio dimostrato e augurandole di non tornare più «a trovarla».

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