
«Follia, mi sembra che la sinistra non si renda conto che se il blocco dell'urbanistica si protrae l'Italia perde il 3/4% del Pil nazionale, è un disastro nazionale». Follia ostacolare il decreto Salva Milano che serve a dare un'interpretazione chiara alle norme edilizie e a sbloccare lo stallo in cui è piombato il settore dopo le imprese, ma folli e «ideologiche» secondo il presidente di Aspesi (Associazione Nazionale tra le Società di Promozione e Sviluppo Immobiliare) Federico Oriana sono le dichiarazioni rilasciate sabato scorso dall'assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi a un convegno del Pd ospitato dalla Camera del Lavoro («forse, per dirla alla Nanni Moretti, ha provato a dire qualcosa di sinistra» ironizza Oriana). Tancredi ha messo in discussione le stesse regole veloci stabilite con il Pgt difeso strenuamente in questi mesi dal sindaco Beppe Sala e contestato i costrutttori. Il Comune, secondo l'assessore, ha peccato forse di «ingenuità», i risultati dei progetti autorizzati con procedure più rapide «sono stati in parte buoni e in parte abbastanza deludenti, il mondo immobiliare ha seguito forse una linea troppo legata al profitto, nel nuovo Pgt elimineremo gli ambiti di discrezionalità». Oriana ribatte che «non solo non si capisce come possano finire sotto inchiesta le nostre società per aver seguito le procedure del Comune, non avevano alternative. E sono state troppo orientate al profitto? Se lo credeva il Comune sarebbe potuto intervenire, non ha senso, anzi chiedeva alle imprese di accelerare i procesi di rigenerazione urbana». Il presidente di Aspesi è «estremamente preoccupato sia per il passato, perchè di fronte a cantieri sequestrati e stallo, anche grandi multinazionali stanno scappando», basti pensare ai costruttori francesi di Nexity sotto inchiesta per le Residenze Lac di via Cancano, «hanno fatto investimenti colossali seguendo le regole del Comune e si trovano i sigilli», per il presente perchè il Salva Milano rischia di tornare alla Camera e poi chissà, e «per il futuro perchè con il nuovo Piano di governo del territorio la giunta vuole imporre quote di alloggi Ers anche a piccoli interventi, sotto i 5mila me tri quadrati. In questo modo gli investitori scapperanno, non ci saranno nè i nuovi alloggi per il ceto medio nè quelli in edilizia convenzionata. É un errore culturale e ideologico. Dopo che il settore è stato bloccato due anni, un Pgt troppo penalizzante non conviene a nessuno».
Il capogruppo regionale del Pd Pierfrancesco Majorino: «Tancredi ha parlato di un Pgt di svolta, di errori fatti e di quanto alcuni costruttori ne abbiano approfittato in questi anni (anche per quella che lui ha definito l'ingenuità di chi ha governato). Apriti cielo. I costruttori subito han reagito con una levata di scudi. Per me invece è la strada giusta, che passa anche da modifiche del Salva Milano delle quali credo non si debba avere paura (anzi)».
Esprimono «grande preoccupazione per lo stallo edilizio» il Consorzio Cooperative Lavoratori (Ccl), da un lato «per gli investimenti che si perderebbero a Milano» e dall'altro, come il sindaco, per il calo degli oneri di urbanizzazione «con conseguente taglio dei servizi». Le 4 società cooperative Habitat Taggia, Cascina Gatti, Unitaria Certosa e Habitat Lambrate organizzano un'assemblea aperta domani alle 18 presso le Acli milanesi in via della Signora 3, anche per «avviare una fase di mobilitazione», all'incontro è stato invitato l'assessore Tancredi.
Il presidente di Assolombarda Alessandro Spada intanto torna a ribadire che il Salva Milano «va assolutamente approvato. Dopodiché, lo ripeto, serve una legge nuova, che lasci meno spazio alle interpretazioni. Qui le interpretazioni sono state necessarie, perché si parte da una legge che è stata fatta dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale".
Dopodiché "sono intervenute altre leggi, non ultima anche quelle regionali. Quindi mettiamoci alle spalle il passato, io penso che sia una risposta responsabile dare ai cittadini una sicurezza su degli atti che loro in buona fede hanno fatto».
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