Non c'è sicuramente bisogno di appellarsi alle solite statistiche per rendersi conto che le seconde nozze sono un fenomeno sempre più dilagante. E soprattutto, nella maggior parte dei casi, più duraturo. Il secondo «sì» insomma spesso è per sempre e le ragioni di questo successo sono molteplici: più consapevolezza, più esperienza, crescita interiore e tanta, ma proprio tanta pazienza in più. E anche per il secondo matrimonio il desiderio è quello di celebrarlo al meglio, tanto che Sposidea 2013, la rassegna che si svolge in questi giorni a Vaprio d'Adda, alle porte di Milano (per informazioni www.villacastelbarco.it), dedica una particolare attenzione a questa categoria di sposi.
Attenzione però, perché nonostante il galateo sia meno rigoroso rispetto alle prime nozze, alcune semplici regole di bon ton possono fare la differenza. La cerimonia sarà dunque sì elegante ma anche discreta, riservata ai parenti e agli amici più intimi, per poi magari organizzare un ricevimento allargato. Le partecipazioni non saranno più a carico dei genitori ma l'evento verrà annunciato direttamente dagli sposi, ai quali il galateo moderno permette di risolvere l'incombenza molto informalmente a voce o per telefono.
Quanto a confetti e bomboniere nessun obbligo, anche se un ricordo, un piccolo omaggio per gli ospiti o, ancora meglio, una donazione a nome di tutti i partecipanti ad associazioni od enti bisognosi farà la differenza. E arriviamo al punto cruciale, ossia la scelta dell'abito per la sposa. Per il suo (secondo) giorno più bello, in assenza di tradizioni particolari, la futura signora può sentirsi libera di scegliere l'abbigliamento che preferisce, anche se un po' di sobrietà non guasta. Da evitare dunque il bianco, benissimo invece avorio, panna, sabbia e colori pastello, escluso categoricamente il velo ma sì al cappello se può far piacere. L'abito avrà linee semplici e morbide e può essere anche corto, non troppo impegnativo, con una gonna leggermente voluminosa, con qualche applicazione di pizzo o con un dettaglio colorato da abbinare agli accessori. Come proposto ad esempio dall'atelier Rossana Moretti, il nuovo nome di Vanessa Steel Atelier. I tacchi? Rigorosamente alti, anche se la misura dipende dall'altezza del futuro marito e anche dal grado di sopportazione di eventuali mal di piedi. Per quanto riguarda le fedi, creatività e libertà sono le parole d'ordine, come suggerito da Laura Stefanon di Haidea Gallery che presenta le fedi di Vittorio Guidi.
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