Il Consiglio di Stato: "E' legale censire i rom"

Il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza del Tar del Lazio con cui venivano "cassate" le norme di identificazione e censimento dei rom previste dai regolamenti per i campi nomadi regolari di Milano, Roma e Napoli. La sentenza permette ai Comuni di riprendere l'identificazione

Il Consiglio di Stato: "E' legale censire i rom"

Milano - Via libera all'identificazione dei rom. Il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza del Tar del Lazio con cui venivano "cassate" le norme di identificazione e censimento dei rom previste dai regolamenti per i campi nomadi regolari di Milano, Roma e Napoli. In proposito il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, ha parlato della sentenza come di "un successo e un forte segno nella direzione della legalità e del rispetto delle regole".

L'identificazione dei rom Con la sospensiva della sentenza del Tar del Lazio, il Consiglio di Stato permette di fatto ai Comuni di Milano, Roma e Napoli di tornare a identificare le persone nei campi rom regolari (a Milano sono 12 di cui solo quattro a Triboniano), in attesa di una sentenza definitiva. Il Tar del Lazio si era pronunciato lo scorso luglio dopo il ricorso presentato dall’associazione European Roma rights centre fondution e aveva deciso di "cassare" le norme sull’identificazione perché "ritenute lesive - ha spiegato De Corato - della libertà personale". Contro questa decisione aveva fatto ricorso in appello l’Avvocatura di Stato. "Impedendo l’identificazione di quanti entravano e uscivano dai campi nomadi, la sentenza del Tar - ha aggiunto De Corato - ha reso ingovernabile i campi, già ingovernabili per il numero di persone che ospitano.

Con la sentenza di oggi si sospende quella decisione e i Comuni, in particolare Milano, torna ad avere il diritto di identificare chi entra ed esce da queste aree, ponendo fine al bengodi che si è creato dopo la sentenza del Tar del Lazio".

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