La contro lettera della sinistra all'Ue mina la credibilità del sistema Italia

In un momento in cui l'unità nazionale e la coesione politica sono d'obbligo, l'opposizione si inventa la "contro lettera" da mandare ai vertici Ue in antitesi a quella inviata settimana scorsa dal Cav. Di Pietro assicura: "Garantiremo all'Europa i saldi, ma il modo di trovare i soldi sarà assolutamente differente"

La contro lettera della sinistra all'Ue mina la credibilità del sistema Italia

Ci mancava solo il centrosinistra a fare confusione pure a Bruxelles. In un momento in cui l'unità nazionale e la coesione politica sono d'obbligo, l'opposizione si inventa la "contro lettera" da mandare ai vertici dell'Eurogruppo in antitesi a quella inviata settimana scorsa dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi. I firmatari? Antonio Di Pietro, Pierluigi Bersani e Nichi Vendola.

Per ora non c'è niente di scritto. Ma, in una intervista alla Stampa, Di Pietro ha fatto sapere che settimana prossima i tre leader dell'opposizione si incontreranno per "buttare giù la nostra lettera all'Europa". "Garantiremo all’Europa i saldi, ma il modo di trovare i soldi sarà assolutamente differente - spiega il numero uno dell'Italia dei Valori - nessuna macelleria sociale. E se qualcuno dice che il programma di Berlusconi è una chimera, io aggiungo: 'per fortuna'". Non importa se i vertici di Bruxelles hanno già accolto con favore il pacchetto di misure anti crisi licenziato dal governo italiano. L'unica raccomandazione dell'Eurogruppo è stata l'attuazione immediata. A questo punto, insomma, non bisogna perdersi in chiacchiere ma attuare quanto prima quelle ricette già approvate dall'Unione europea. Eppure l'opposizione non si dà per vinta: non gli basta mettere i bastoni tra le ruote in parlamento e in piazza, ma si prepara a farlo anche all'Eurotower.

Di Pietro vuole estendere il "fronte del no" anche al Terzo Polo. "In questa direzione - sottolinea l'ex pm - va coinvolto anche il Terzo Polo. D’altra parte vedo che Casini è disponibile anche lui". Un fronte comune pur di abbattere il Cavaliere. D'altra parte, anche i centristi dell'Udc stanno lavorando alla formazione di un governo tecnico alternativo a quello scelto dai cittadini alle ultime elezioni. Una mossa, quella di Casini, che difficilmente gli riuscirà. Per questo Di Pietro vorrebbe tirarli dentro in questa operazione di "screditamento" agli occhi dei vertici Ue. "Non è facile accorrere al capezzale di un morituro - spiega il leader Idv - se noi dell’opposizione ragionassimo cinicamente, sarebbe meglio aspettare. Vinceremmo facilmente le elezioni per il plebiscito negativo che seppellirà questo governo".

Di Pietro è fermamente convinto che il centrosinistra possa rispondere "costruttivamente al monito delle istituzioni
europee", anche se la "pre-condizione" resta "il cambio di governo". Fra i provvedimenti urgenti indicati dal leader dell’Italia dei Valori c'è, in primis, il taglio dei costi della politica. Sulle pensioni, invece, Di Pietro spiega che "prima di arrivare a toccare l’età ci sono altre cose da fare". E elenca: "creare un reato specifico per chi si appropria dei contributi pensionistici", unire Inps, Inail e Inpdap e "separare assistenza da previdenza".

Al di là dei contenuti della lettera che verrà presentata dall'opposizione (i contenuti rischiano di creare le prime frizioni a una coalizioni che non è ancora stata in grado di preparare uno straccio di programma), l'opposizioni rischia di creare nuove fratture in un momento in cui la credibilità nazionale è fondamentale sia per iniettare fiducia agli investitori sia per rispondere con fermezza all'assalto della speculazione al nostro mercato.

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