«Contro lo smog ritardiamo l’ingresso a scuola»

La proposta avanzata dal sindaco di Rho sta già facendo riflettere alcuni amministratori presenti alla riunione convocata in Regione per combattere traffico e inquinamento. Semplice nella sua essenza, più difficile nell’attuazione, ma sicuramente capace di produrre risultati concreti. «Per rendere meno affollate al mattino le nostre strade e non sovraccaricare i treni dei pendolari, potremmo pensare di far iniziare più tardi le lezioni a scuola – spiega Paola Pessina -; spostarne l’avvio nelle scuole superiori, significherebbe infatti far slittare anche la partenza degli studenti, senza farla coincidere con l’ora abituale di operai e impiegati». Ovviamente si tratterebbe di una modifica di non poco conto che andrebbe a sconvolgere abitudini consolidate; ma gli effetti benefici che ne deriverebbero depongono tutti a favore, almeno di una sperimentazione.
Alla proposta del sindaco di Rho è già arrivato l’esplicito consenso del collega di Segrate, dove l’amministrazione civica stava già ipotizzando una soluzione analoga. Gli altri primi cittadini dei comuni dell’hinterland, pur apprezzando la serietà della soluzione antismog, si sono riservati una pausa di riflessione.
«Non andrebbero ripensati gli orari soltanto delle scuole – ha prosegue Pessina -; noi sindaci abbiamo la competenza di razionalizzare quelli degli uffici pubblici e dovremmo farlo nella stessa ottica, per evitare che migliaia di lavoratori ogni giorno si muovano negli stessi orari». La zona ovest di Milano, con le sue trafficate arterie stradali, fra cui la strada statale del Sempione e la Varesina, stando agli studi sulla mobilità è da sempre considerata fra le aree più critiche, nonostante il potenziamento delle linee ferroviarie.
Per altro Trenitalia ha più volte ribadito di non poter inserire nuovi convogli sulla tratta che serve la zona, per problemi di sicurezza e di puntualità. Insomma la saturazione del trasporto pubblico, nelle ore di punta, è al completo.
«Per questo bisogna ripensare a far spostare universitari e studenti delle scuole superiori in orari diversi da oggi. Se l’inizio delle lezioni slittasse alle 9 del mattino, l’equivalente della popolazione di un piccolo comune si sposterebbe in orari diversi. Basti pensare infatti che a Rho ogni giorno ospitiamo più di 3.000 studenti che vengono da fuori, e ne vediamo uscire oltre 1.500, per buona parte diretti a Milano». Far suonare la campanella con mezz’ora di ritardo rispetto ad oggi creerebbe tuttavia problemi non indifferenti agli allievi, obbligati a mangiar fuori per poi tornare a casa alle 15,30, un orario non certo di punta.


«Certo – conclude il sindaco di Rho –, per far fronte a queste necessità occorrerebbe soprattutto il supporto di mense aperte ai giovani, o altre soluzioni finalizzate a non creare loro disagi. Ma nulla è impossibile se c’è una volontà corale; d’altronde in altri Paesi europei la soluzione di aprire le scuole più tardi, funziona benissimo. E già da tempo».

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