Blitz a sorpresa di prima mattina, controlli sui camion e tra i bancali di frutta. E ancora, ispezioni sul fondo delle cassette di verdura per levare di mezzo gli ortaggi poco freschi. È così che gli ispettori dell’Asl di Milano hanno riportato l’ordine all’Ortomercato di via Lombroso.
E a quanto pare i risultati non sono mancati: nel giro di un paio di anni la merce sequestrata è più che dimezzata e anche le sanzioni sono diminuite e, quando scattano, non sono granché gravi. "Due anni fa - spiega Riccardo Valerio, responsabile dei servizi di igiene, alimentazione e nutrizione dell’Asl di Milano - sequestravamo centinaia di alimenti, un chilo a un venditore, dieci chili a un altro. A seconda delle volte. Ora invece i numeri sono decisamente migliorati e il livello di igiene è molto più elevato". In sostanza, le multe scattano più per problemi legati alla compilazione dei moduli o per strafalcioni nelle pratiche amministrative che per altro. Anzi, i tecnici dell’Asl possono registrare un en plain sulla qualità degli elementi: le analisi effettuate in laboratorio sul alcuni campioni di alimenti prelevati in via Lombroso hanno sempre dato risultati positivi.
"I controlli fitosanitari non hanno rilevato la presenza di nessuna sostanza pericolosa: né di elementi tossici, né di tracce di radioattività o di pesticidi nocivi alla salute". Insomma, se fossimo a scuola, l’ortomercato meriterebbe un bel dieci in pagella. "Calma - ironizza Riccardo Valerio -, dieci non si dà mai a nessuno, nemmeno ai più bravi. Diciamo che c’è stato un enorme miglioramento".
Le squadre dell’Asl, che spesso si sono presentate tra le bancarelle il sabato mattina (giorno in cui l’area apre anche al pubblico) hanno seguito una mission precisa: tenere sott’occhio la freschezza della merce. "Quando vediamo che la frutta o la verdura non sono di buona qualità - spiegano gli ispettori - e stanno andando a male o sono già in stato di deterioramento, imponiamo al venditore di gettarla via e controlliamo che lo faccia davvero". Tuttavia, i tempi in cui venivano sequestrate intere cassette di ortaggi sembrano finiti. In questo periodo sono stati intensificati anche i controlli sulla qualità dei funghi per garantire la massima sicurezza sia a quelli che vengono venduti a negozianti e ristoratori, sia a quelli venduti direttamente alla gente.
Una volta alla settimana scattano i controlli per verificare la pulizia della struttura, i capannoni, i pavimenti, i parcheggi. Tutta l’area, una "piazza d’armi" di oltre 680mila metri quadrati, viene passata in rassegna.
Uno dei punti su cui i tecnici dell’Asl si sono concentrati maggiormente è stato il controllo della filiera, per riuscire a capire da dove arrivano gli alimenti, come e da chi vengono prodotti. Ricostruire la carta d’identità della merce non è stato un lavoro di poco conto, soprattutto con i piccoli produttori. "Le grosse industrie non ci hanno mai dato particolari problemi - spiega il responsabile del servizio Igiene - ma le piccole realtà sono più difficili da tenere sotto controllo. Adesso possiamo dire che è diventato più facile rintracciare il percorso dei prodotti".
Posto un filtro all’Ortomercato, da cui passa almeno la metà degli alimenti che arrivano sulla tavola dei milanesi, ora resta da completare la battaglia contro le cucine fuori norma dei ristoranti: "I veri problemi - spiegano all’Asl - li riscontriamo lì".
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