Alla convention in jeans per imitare Piersilvio

Sembrava il congresso di Livorno del 21, invece era il congresso di Cologno del 2010 e invece che fare scissioni, mercoledì sera, si è messo insieme tutto: le reti, il digitale, l’analogico, l’offerta free e quella a pagamento, la Endemol, la Spagna, i dirigenti, i manager, le star, la stampa... In quello che da tutta Italia viene considerato il tempio dell’anticomunismo è sembrato di assistere a una riunione del Pci. Parecchio attualizzata, onestamente: dalla rivoluzione bolscevica alla rivoluzione digitale.
È stata molto giocata la leva dell’orgoglio, col segretario di partito (Piersilvio Berlusconi) che ha tenuto un discorso per motivare i suoi e per fare il punto sugli obbiettivi: quelli già raggiunti e quelli da raggiungere (la «garanzia» d’autunno, che è un po’ come le elezioni politiche). Un risultato che il vicepresidente Mediaset ha già portato a casa senza manco esserselo posto come tale è quello di aver diffuso la moda dei jeans e della giacca blu al convegno. Quest’anno proliferavano i cloni... senza essere Piersilvio. Poi la foto sul palco a fine discorso, col segretario al centro e tutti «i candidati» attorno. Anche la composizione dei tavoli era «cremlinologica»: più vicino al palco c’erano i «dirigenti di partito» (Fedele Confalonieri, Alessandro Salem, Giorgio Restelli, Massimo Donelli, Mauro Crippa, Gina Nieri...) e a ognuno erano stati sapientemente attribuiti sette commensali tra star (Marcuzzi, D’Urso, Panicucci, Dalla Chiesa, Greggio, Papi...), investitori, giornalisti.
Michelle Hunziker non era seduta con Alfonso Signorini. Paolo Bonolis era senza Luca Laurenti (che all’ultimo è stato poco bene e ha dato forfait) e quindi non è andato in scena il loro sketch previsto all’interno dello spettacolo con i concorrenti di Amici (era la prima volta che Piersilvio li vedeva dal vivo e pare si sia divertito molto, tanto che più tardi, ha ringraziato ancora Maria De Filippi per averli portati), i bambini di Io canto, il ventriloquo di Chiambretti. L’agente Lucio Presta era senza Paola Perego, ormai passata in Rai. Gerry Scotti conduceva la serata e diversamente non avrebbe potuto essere dal momento che più Mediaset di Scotti c’è solo il Biscione. La cena è volata via anche in fretta tra risotto agli asparagi, morbidissimo filetto, gelato con le fragole. Giusto qualche interruzione perché nessuno, in quelle circostanze, se ne sta mai seduto al posto suo come dovrebbe. È tutto un alzarsi, scambiarsi sedie, salutare, fare chiacchiere, sistemarsi al posto di un altro per raggiungere qualcuno a un tavolo diverso. La carne bloccata in cucina ma Claudio Amendola a zonzo per la sala: è stato lo scompenso ormonale di tutte le donne presenti esattamente come la ballerina del Chiambretti Night, Lola Mogalle, è stata il principio di soffocamento per tutti i maschi accorsi, con quel pezzetto di body nero...

Poi la puntuta conferenza stampa. E i liberatori spaghetti di mezzanotte che a Mediaset si mangiano alle tre del mattino. Tra i pochi rimasti, quelli che contano nel partito con cui guardarsi in faccia e dirsi senza parole: «Anche stavolta è andata».

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