Coppia d’assi in Ducati Stoner stuzzica Valentino

Presentato il team della rossa su due ruote. Casey sornione: "Vale è vecchio". Accanto a lui c'è Hayden che tre anni fa beffò l’italiano

Coppia d’assi in Ducati 
Stoner stuzzica Valentino

Madonna di Campiglio - Si riparte, seppure dalla montagna e non dalla pista. Il motomondiale comincia finalmente ad affacciarsi alla stagione 2009. Come da tradizione, è la Ducati a rompere il ghiaccio con la presentazione della squadra da Madonna di Campiglio, dove da oggi a venerdì sfileranno anche gli uomini Ferrari. Rinnovato in parte il team - a fianco di Casey Stoner c'è adesso Nicky Hayden e non più Marco Melandri -, la Ducati si può definire un vero e proprio squadrone, con i due soli piloti capaci di battere, nell'era MotoGP, sua maestà Valentino Rossi: Hayden ci riuscì un po' a sorpresa nel 2006, Stoner più meritatamente nel 2007. Insomma, sulla carta è proprio la Rossa a due ruote la principale rivale del Rossi nazionale, tornato il punto di riferimento del mondo a due ruote dopo un paio di stagioni veramente difficili. Per battere Valentino bisogna inventarsi qualcosa vicino al miracoloso e lo sa bene Casey, il pilota che più di ogni altro ha messo in difficoltà Valentino nella sua fenomenale carriera.

«Non dobbiamo ripetere gli errori della passata stagione - conferma l'australiano -, durante la quale abbiamo avuto, soprattutto all'inizio, troppa fiducia in noi stessi, sottovalutando alcuni problemi. Per certi versi, il 2008 è stato deludente, ma se poi penso che, nonostante tutto, ho fatto secondo nel mondiale, non mi posso lamentare più di tanto. E rispetto all'anno passato, credo che ci sarà più collaborazione con il mio nuovo compagno di squadra: parliamo la stessa lingua, ci capiamo perfettamente, siamo in sintonia su molti aspetti. Insomma, possiamo veramente collaborare per superare i problemi: questo, e non per colpa mia, non è avvenuto nel 2008».

Quindi sornione ai microfoni di Sky: «Provare una Ferrari come Rossi? Sarebbe bello un giorno, non adesso, quelle sono cose che si fanno quando si è avanti negli anni... a fine carriera».
Ma non basta. Per battere il Fenomeno bisogna anche essere al meglio fisicamente e al momento Stoner è ancora convalescente per i postumi dell'operazione dello scorso ottobre allo scafoide sinistro. Ma Casey è ottimista. «Il recupero sta procedendo bene: l'innesto osseo si sta attaccando senza problemi e sto recuperando i movimenti, che attualmente sono all'80%. Spero di essere completamente a posto per i primi test a Sepang (dal 5 al 7 febbraio, ndr), ma c'è comunque ancora tempo per migliorare».

Ma non basta. Per battere Rossi bisogna anche cambiare qualcosa nello stile di guida. «So di essere criticato per la mia tattica sempre all'arrembaggio, ma io continuo a pensare che sia il modo giusto per correre. Piuttosto, è arrivato il momento di essere più aggressivo nei sorpassi. Non dico sporco, semplicemente più aggressivo, in particolare in frenata: non avendo più i problemi allo scafoide, è un obiettivo che dovrei riuscire a raggiungere».

Se Stoner pensa, giustamente, a come fare per riconquistare il titolo, Hayden ha obiettivi più moderati. Fino adesso, i compagni di squadra di Casey - Capirossi prima, Melandri dopo - sono stati annichiliti, ma Nicky non sembra preoccuparsene più di tanto. «Quando sono arrivato al mondiale (nel 2003, ndr) - racconta - dicevano che non sarei durato nemmeno una stagione: dopo sei anni sono ancora qui e nel frattempo ho anche conquistato un titolo.

Certo, non posso dire che il mio obiettivo sia il mondiale, prima devo tornare a vincere una gara: non mi accade dal 2006. Credo che quello Ducati sia il team giusto per tornare competitivo dopo due stagioni obiettivamente sotto tono».

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