Coppia uccisa in casa dal monossido, morto anche il cane

Da giorni familiari e amici non avevano loro notizie. Ieri mattina li hanno trovati, riversi a terra, in un appartamento di via del Quintili 245, al Quadraro, morti da alcuni giorni. Uccisi probabilmente da una perdita di monossido di carbonio. Accanto ai cadaveri in decomposizione anche quello del cane. Paolo Torre e Daniela Saulino erano originari di Salerno. Quarantatrè anni lui, ex marito di una poliziotta, due figli, lavorava come tecnico radiologo dell’ospedale Pertini. Trentadue anni lei, studentessa universitaria. La giovane non viveva a Roma, era venuta soltanto a trovare il compagno.
La tragedia risalirebbe a qualche giorno fa, presumibilmente a sabato scorso. I corpi sono stati scoperti ieri mattina poco prima delle dieci dopo che un collega e amico del tecnico, allarmato per l’assenza non prevista dell’uomo dal posto di lavoro da almeno tre giorni e dal fatto che non rispondeva mai al telefono, ha dato l’allarme. I primi ad entrare nel mini-appartamento in un seminterrato del quartiere popolare sono stati i vigili del fuoco. Quando sono entrati e visto i due corpi dietro la porta d’ingresso, hanno subito allertato i carabinieri del Quadraro e impedito a chiunque l’accesso. La donna era in pigiama e aveva i piedi sopra una sedia, il tecnico radiologo era riverso sopra di lei, anche lui in pigiama, morto forse nel tentativo di soccorrerla. Inizialmente gli investigatori non hanno escluso alcuna pista, nemmeno quella dell’omicidio, anche se un primo esame sui cadaveri aveva accertato l’assenza di segni di violenza. Poi, con il passare delle ore, l’ipotesi dell’incidente ha preso piede. È stata probabilmente una caldaia mal funzionante ad uccidere la coppia, lentamente, senza che se ne rendessero conto. Ad un primo controllo, però, la caldaia non è sembrata avere difetti evidenti. Ad avallare la pista delle esalazioni di monossido di carbonio, il fatto che i due si trovassero vicino alla porta d’ingresso, come se all’ultimo momento avessero tentato di mettersi in salvo, e la presenza del cane morto, un volpino. Sarà l’autopsia, naturalmente, a dire con certezza cosa ha ucciso Paolo e Daniela. Nonb si esclude, infatti, che il killer potesse essere nascosto nel cibo. La coppia potrebbe essere deceduta per un avvelenamento da botulino. Sul tavolo apparecchiato della cucina, infatti, sono stati trovati due barattoli di melanzane sott’olio. I carabinieri li hanno sequestrati per farli analizzare. I cadaveri sono stati invece portati all’obitorio dalla polizia mortuaria in attesa dell’esame autoptico che dovrà stabilire, oltre alle cause del decesso, a quando risale con esattezza.
Al Pertini tutti increduli. «Siamo sconvolti. Non riusciamo ancora a crederci, è una morte assurda», commenta Sara, una virologa che lavora in un laboratorio vicino a quello di Paolo. «Questa mattina (ieri, ndr) - continua la giovane - i genitori di Paolo, che abitano a Salerno, hanno chiamato preoccupati un altro collega perché da qualche giorno non riuscivano a contattare il figlio e così è stato dato l’allarme. Erano due persone splendide - aggiunge Sara - lei la conoscevo poco, l’ho incontrata una volta a cena, ma era una bellissima coppia. Ci hanno detto che è stato il monossido di carbonio ad ucciderli. Non se n’erano accorti perché è inodore. So che si è sentita male prima lei e lui invano ha tentato di salvarl».


«Non erano clienti abituali - riferisce invece il titolare di un bar in via dei Quintili - lui era molto silenzioso, lei veniva a comprare le sigarette, delle Winston blu». «Non li vedevo molto spesso in giro - ricorda la signora Domitilla, dirimpettaia della coppia - avevano quasi sempre le finestre chiuse. Mi ricordo però il loro cane, si chiamava Briciola».

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