Un coro: «Montaguti deve dimettersi»

Dopo le critiche del vicepresidente della Regione Esterino Montino alla gestione del Policlinico Umberto I e la replica piccata del direttore generale del nosocomio universitario Ubaldo Montaguti si scatena la bufera su quest’ultimo, del quale da più parti si tornano a invocare le dimissioni. «Il fallimento del direttore generale del policlinico Umberto I è sotto gli occhi di tutti - afferma il consigliere regionale del Lazio del Pdl Donato Robilotta -. Non bisognava aspettare quattro anni, come fa oggi il vice Montino, per capirlo. Da tempo chiediamo il commissariamento del Policlinico Umberto I; infatti, un vicepresidente della Regione, invece di fare esternazioni alla stampa, prende dei provvedimenti. Adesso, dopo le dichiarazioni di Montino c’è da aspettarsi che il presidente commissario Marrazzo nomini subito un commissario al Policlinico».
Dello stesso tenore le dichiarazioni di Domenico Gramazio, vicepresidente della Commissione Sanità del Senato e Tommaso Luzzi, consigliere regionale e membro della Commissione Sanità della Regione Lazio: «Non bastano, non sono sufficienti - dicono i due - le dichiarazioni di esponenti della giunta regionale del Lazio, primo tra tutti il vice presidente Montino che nota come “c’è da essere preoccupati per l’Umberto I”. Sono diversi anni che chiediamo che s’intervenga sul Policlinico per risolvere la situazione creata dalla famiglia Montaguti di conflittualità e contrapposizione con il mondo sanitario: insomma una situazione di degrado generale che ha posto più di una volta - ricordano i due - all’attenzione della cronaca il policlinico Umberto I. Ora Montino si accorge che arrivano tante proteste sulla situazione e mentre lui protesta e fa finta di protestare, Montaguti parla di una difesa da parte di Marrazzo che ha ribadito la sua piena fiducia nei riguardi del direttore generale».
Entra più nello specifico delle dichiarazioni rese ieri a un quotidiano da Montaguti invece il sindacato Fials, che confessa «stupore» in particolare nel passaggio in cui il direttore generale del Policlinico dice che la struttura non è obbligata a dare l’acqua minerale, la cui fornitura era insufficiente e, dopo gli articoli, è stata raddoppiata. «All’Umberto I per le note vicende della Legionella e della conseguente continua clorazione dell’acqua - ricorda Antonio Sili Scavalli, segretario regionale della Fials - ci sono tanto di cartelli che dichiarano agli utenti ed agli operatori che non si può bere l’acqua del rubinetto, che non è potabile. Per questo viene distribuita l’acqua minerale, in quanto c’è il divieto di bere l’acqua dei rubinetti.

Se i pazienti e i dipendenti non possono bere l’acqua del rubinetto, dove la vanno a prendere? Sarebbe molto difficile per malati impossibilitati a muoversi per le patologie da cui sono affetti o per malati disabili recarsi al bar a comprare l’acqua minerale in quanto non possono bere l’acqua che esce dai rubinetti».

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