Non verranno interrotti i lavori del corridoio della Mobilità sulla Palmiro Togliatti che parte da Ponte Mammolo e arriva alla Tuscolana.
Anche se la richiesta di sospensione era stata avanzata da una parte consistente della maggioranza, fra cui Prc, Verdi, PdCi, Rnp e qualche esponente dellUlivo e messa per iscritto in una mozione che avrebbe dovuto essere discussa già lunedì scorso in consiglio comunale. Ma quel documento, nella seduta del consiglio comunale di oggi, non ci sarà. In Aula Giulio Cesare, oggi, verrà presentata una mozione, che porta la firma, fra gli altri, di Adriana Spera, capogruppo del Prc e con la quale si chiede, non più di sospendere i lavori, ma di avviare un monitoraggio sulla funzionalità dellopera, nella fase successiva alla conclusione degli interventi. Per arrivare a questo punto di incontro fra tutti gli esponenti del centrosinistra capitolino, è stato necessario convocare un vertice di maggioranza che si è riunito ieri mattina: oltre due ore di discussione, con qualche momento in cui gli animi si sono scaldati e le voci sono arrivate fino a chi stava fuori dalla porta che chiudeva lufficio in cui era in corso la riunione, per giungere a stilare il documento, che però non soddisfa tutti. «Non potevamo sospendere i lavori di quel corridoio, 8 chilometri di strada, per i quali si è speso 6 milioni di euro - spiega lassessore alla Mobilità, Mauro Calamante - Siamo già all80 per cento dei lavori, sarà pronto entro ottobre». Si è quindi cercato di tenere in considerazioni le richieste di chi, come Verdi, Prc e PdCi, chiedevano di sospendere i lavori per verificare se davvero quel corridoio serve e chi, invece, non aveva nessuna intenzione di rinunciare a quellopera, così come è stata concepito e come, di fatto, si sta realizzando. Ecco, quindi, la mozione che verrà presentata oggi in consiglio. Se verrà approvata, il sindaco e la giunta si impegnano ad avviare la fase di monitoraggio dei lavori effettuati, che dovrà concludersi entro i 90 giorni dal completamento dellopera. In altre parole, quello che si vuole verificare in quei tre mesi è che davvero il corridoio della mobilità serva a fluidificare il traffico. Sarà una commissione formata da Atac, membri del consiglio comunale, dallassessorato alla Mobilità e da un garante terzo a verificare le criticità presenti su quella tratta.
Se il traffico non dovesse migliorare, «verranno valutate ipotesi alternative al corridoio», si legge nel documento. Difficilmente, quindi, stando al testo della mozione, si potrà modificare completamente il corridoio della mobilità.
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