Corse ogni sei minuti: la città si gira in treno Milano come Londra

Ventisette chilometri di percorso e quindici stazioni: anche Milano avrà una circonvallazione ferroviaria come Londra Il nuovo sistema di trasporto sfrutterà i tratti su rotaia già esistenti. Masseroli: "Una rivoluzione della mobilità urbana"

Corse ogni sei minuti: 
la città si gira in treno 
Milano come Londra

Assicura l’assessore all’urbanistica Carlo Masseroli che basterà un investimento di un centinaio di milioni di euro per risistemare quello che c’è già e trasformarlo in un nuovo sistema di metropolitane in superficie. «Una rivoluzione della mobilità pubblica cittadini, semplice e a basso costo. Venticinque volte inferiore a quello di una metrò». Milano come Londra. Nel 2014 anche la città della Madonnina potrà avere la sua circle line, un anello di metropolitana leggera di superficie, simile in qualche modo alla overground londinese. Ventisette chilometri di percorso e 15 fermate, di cui sei ancora da realizzare oltre a sette/otto nuovi treni, su una linea ferrata che c’è già e che collega Greco-Bicocca a nord fino a San Cristoforo a sud ovest passando da Lambrate fino a Porta Romana. «La circle line diventerà un sistema complementare alla metrò e al passare e che permetterà di spostarsi senza passare dal centro - continua l’assessore - trasformando di fatto il sistema della mobilità da radiale a una rete».
La nuova linea sarà realizzata grazie alla riqualificazione dei sette scali ferroviari dismessi, inserita a pieno titolo nel piano del governo del territorio con voto bipartisan del consiglio comunale. Secondo l’accordo stipulato con il Comune, Ferrovie dello Stato si è impegnata a investire parte delle plusvalenze ottenute con la valorizzazione degli scali (circa 150 milioni di euro) nella realizzazione della linea ferrata. In attesa del via libera definitivo al Pgt, Ferrovie dello Stato, Comune, Regione e Provincia contano comunque di approvare l’accordo di programma sulla valorizzazione degli scali ferroviari dismessi. «Stiamo lavorando con Fs per anticipare l’investimento delle plusvalenze - continua Masseroli -. Tra tre o quattro anni lo porteremo a regime. Entro l’Expo, certamente. Ma ci sono dei passi intermedi come la realizzazione delle fermate e la reimpostazione del sistema che potranno essere avviati prima». Tranne Tibaldi e Canottieri, tutte le nuove fermate che verranno costruite saranno in corrispondenza con le stazioni delle metropolitane: Dergano con la M3, Istria con la M5, Forlanini con la M4, Zama con il Passante. «Milano diventa una rete infrastrutturata di mobilità pubblica. Ripeto, questo investimento ha un’incidenza di un 25esimo rispetto al costo della metropolitana. Qui si parla di 140/200milioni per 27 chilometri, il metrò sono 100 milioni ogni chilometro». Per viaggiare basterà il normale biglietto dell’Atm, assicura Masseroli che spera che il nuovo sistema di trasporto venga utilizzato anche dai ragazzi più giovani. «Potrebbe diventare anche una linea delle università passando dalla Bicocca, allo Iulm e alla Bocconi. È un servizio reale per i cittadini che esploderà e permetterà di usare di meno le auto». Nel nuovo sistema, le frequenze verranno incrementate con passaggi dei treni ogni sei minuti, anziché trenta, e aumenterà anche la velocità dei convogli.
Il sopralluogo itinerante dell’assessore continua lungo il percorso della futura metropolitana leggere. I vagoni sono vuoti, c’è soltanto qualche passeggero. «Oggi la tratta Greco-San Cristoforo è uno spreco, non la prende nessuno. Tra poco invece sarà paragonabile al metrò con un carico di 12mila persone all’ora».

La nuova circle line milanese, in realtà, percorrerà un anello ancora incompleto. Manca il tratto ovest, ma per il Comune la costruzione di un altro passante è ancora un tema aperto di cui non si parlerà prima del 2030.

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