Il problema dei cortei agita il sonno del sindaco Gianni Alemanno. Il primo cittadino proprio non ci sta a vedere la città paralizzata da manifestazioni e sit-in e cerca una soluzione rapida, senza bisogno di scavalcare il prefetto Giuseppe Pecoraro o arrivare al braccio di ferro con i sindacati.
Minaccia, ma in toni pacati, lutilizzo dellordinanza anche se in realtà spera che il numero uno della Prefettura intervenga per cambiare il protocollo firmato il 10 marzo scorso. «Non cè nessun contrasto con il prefetto è solo un problema di linguaggi - sottolinea Alemanno -. Pecoraro è consapevole che il protocollo sui cortei deve essere modificato e lavorerà in questo senso». Poi la bordata: «Se le risposte del tavolo non saranno soddisfacenti, io sono commissario governativo per lemergenza traffico e interverrò da questo punto di vista».
Il sindaco in particolare contesta il fatto che non sia stato fissato un limite alle manifestazioni e che, quando sono nazionali, possano svolgersi in qualsiasi numero, in contemporaneità, senza problema di percorsi. E questo significa strade chiuse e aperte a soffietto per consentire il passaggio dei serpentoni umani, automobilisti ostaggio degli ingorghi e utenti dei mezzi pubblici palleggiati da unautobus allaltro.
Proprio nel tentativo di mettere dei paletti, ieri ha scritto una lettera ai quattro segretari dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl invitandoli, visto che è in corso un tavolo, a valutare con grande attenzione il disagio che vivono i romani, costretti a uno slalom forzato nelle strade cittadine. «Nessuno vuole limitare il diritto di manifestare - dice Alemanno - ma bisogna trovare le modalità giuste e comprendere che un eccesso di manifestazioni non solo crea disagio alla città ma genera anche una disaffezione verso le istanze dei manifestanti. Chiederò la collaborazione dei partecipanti al tavolo per non dover arrivare a usare lordinanza. Spero si giunga a un accordo che cambi realmente la situazione, perché ogni settimana noi abbiamo giornate infernali in cui Roma è completamente paralizzata».
Il primo cittadino ha anche ricordato che nella nostra città, come ad Alessandria, esiste già unindennità in caso di danneggiamento di una piazza da parte di quanti partecipano ai cortei. Ma che a Roma il nodo principale da risolvere è un altro e si chiama «traffico».
Sulla questione interviene anche il senatore Stefano Pedica, segretario regionale del Lazio per lItalia dei Valori, che chiede di rivedere il protocollo, ma non nel senso restrittivo indicato da Alemanno. «A sei mesi dalla firma - spiega Pedica - è emerso che il problema risiede nelleccessiva rigidità dei percorsi e nelle poche piazze autorizzate per i sit-in.
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