Cortei, individuati due itinerari e tre piazze

Piazze e percorsi fissi per i cortei. Per evitare i disagi ai romani e ai commercianti la prefettura sta predisponendo un protocollo per la regolamentazione delle manifestazioni nel quale saranno indicati due itinerari fissi per i cortei e due o al massimo tre piazze nel quale si svolgeranno i comizi conclusivi. Lo ha annunciato ieri il prefetto Giuseppe Pecoraro, al termine dell’incontro con il presidente della Confcommercio, Cesare Pambianchi e con la giunta dell’associazione dei commercianti romani. Incontro svoltosi proprio a seguito delle sollecitazioni dei negozianti, stanchi di dover chiudere le saracinesche - spesso peraltro di sabato, giorno di shopping - o di temere atti vandalici nel corso dei cortei più violenti. Nei giorni scorsi la Confcommercio, proprio per voce di Pambianchi, aveva parlato di 400 cortei annui che si svolgono a Roma, molti dei quali peraltro con percorsi variamente ramificati, a tenere in scacco una vasta area cittadina.
Pecoraro ha precisato che nella stesura bisognerà tenere in considerazione eventi come il concerto del primo maggio che, ovviamente resterà a San Giovanni, e i grandi scioperi o manifestazioni nazionali sui quali non sarà possibile intervenire. Tutte le altre manifestazioni dovranno svolgersi su luoghi ben definiti. «Tra questi - ha spiegato - pensavamo a piazza Bocca della Verità e la piazza dietro il Colosseo che parte da via di San Gregorio. Oltre ad altre proposte che vaglieremo insieme ai sindacati e ai partiti».
Lo scopo è quello di arrivare a una limitazione delle zone per combinare il diritto a manifestare con quello alla mobilità per i cittadini romani. «Il protocollo predisposto dall’ex prefetto Achille Serra - ha proseguito Pecoraro - prevedeva 8 itinerari per i cortei. Troppi, anche a detta delle organizzazioni sindacali, che hanno mostrato grande comprensione e interesse a disciplinare questa materia. Speriamo di chiudere entro fine mese».
I sindacati confederali sono pronti a discutere per trovare una soluzione comune. «Da parte di Cgil, Cisl e Uil di Roma - scrivono i tre segretari generali romani - c’è tutta la disponibilità e la volontà ad affrontare il tema della regolamentazione dei cortei nella capitale. Lo abbiamo già affermato nel primo incontro con il Prefetto e lo ribadiremo nel prossimo convocato per il 16 gennaio. Non è utile che in questo momento si tentino forzature».
«Il tavolo istituito dal prefetto - proseguono Claudio Di Berardino, Danilo Reali e Luigi Scardaone - è la sede naturale per discutere del protocollo sulle manifestazioni, e in quella sede si deve aprire il confronto, che non può prescindere dalla ricerca di un equilibrio tra il diritto di chi manifesta e le necessità di garantire le attività della città».


Quell’equilibrio che però, fanno notare Di Berardino, Reali, Scardaone «era già stato individuato nel protocollo sottoscritto con l’ex Prefetto Serra, che ha funzionato e che per noi resta il punto di riferimento da cui partire - concludono i leader Cgil Cisl Uil - per aggiornarne le modalità di applicazione».

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