Così gli architetti del tempo costruiscono orologi-gioiello

Milano«Un gioiello di salone». Ecco la classica definizione scema dell’evento che cambia i connotati a Milano, questo benedetto Salone del mobile in grado di rendere eccitante, affollata e divertente una città solitamente grigia e poco espansiva. Stavolta, però, val davvero la pena parlare di gioielli presentati in concomitanza con la mastodontica manifestazione, nel cosiddetto «fuori Salone». Ieri ad esempio Jaeger-LeCoultre, storico marchio dell’alta orologeria svizzera, ha presentato un capolavoro di tecnologia e design: la pendola Atmos rivisitata da Marc Newson con una nuova, spettacolare architettura fatta da un cubo di cristallo Baccarat.
Creato nel 1928, questo superbo orologio da tavolo a moto perpetuo, cioè con una capsula riempita di gas che si comprime ed espande a ogni variazione di temperatura (basta un grado e il meccanismo si carica per altre 48 ore essendo destinato a durare fino al terzo millennio) fa bella mostra di sé nelle collezioni private dei grandi della terra - dal Papa al presidente Obama - cui di solito viene regalato dai rappresentanti della Confederazione Elvetica in caso di visite di Stato. Il geniale designer australiano ha già collaborato con Jaeger-LeCoultre per la prima riedizione della pendola lanciata nel 2008, in occasione dell’ottantesimo anniversario. Ma Atmos 566 con la cassa incastonata nel cristallo azzurro ha le ore e i minuti che scorrono lungo la volta celeste dell’emisfero boreale con tanto di punti cardinali e segni astrologici. Insomma un gingillo che indubbiamente vale la spesa di 89mila euro, anche se Newson - bellissima faccia da ribaldo con un cervello che va come un treno - ci ha confessato di essersi divertito oltre ogni dire nel lavorare sull’elegante assurdità di un oggetto atemporale per segnare il tempo. Scanzonata e intelligente oltre ogni dire anche l’atmosfera creata in zona Tortona per il lancio del nuovo orologio disegnato per Rado da Jasper Morrison, il designer inglese che ha la capacità di guardare al passato con gli occhi pieni di futuro. Infatti il modello r5.5 Automatic viene presentato fino al 19 aprile alla Magna Pars con un work in progress di 4 giovani artisti che utilizzano materiali tipo ceramica, gomma e lamiera: le stesse materie prime con cui Rado fabbrica orologi d’assoluta modernità.
Più classica e squisitamente chic l’atmosfera creata da Poltrona Frau dentro il flagshipstore di Rolex in via Montenapoleone con l’installazione «Take your comfortable time», mentre nel negozio Vhernier di via Santo Spirito c’è uno speciale allestimento curato dal designer Romeo Serri: un gigantesco armadio e due cassettiere in velluto rosso come scrigno ideale ai nuovi gioielli della griffe.

Il più sensazionale è un anello della collection privé Flowers, una serie di 25 modelli disegnati per la mano destra e costruiti intorno a pietre uniche. Quello in vetrina nei giorni del mobile ha uno spinello (pietra semipreziosa «imparentata» con rubini e zaffiri) di 13,30 carati, un’enormità, in un rarissimo punto di rosso.

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