Così la cicogna smaschera il perbenismo

Un’epidemia di «dolce attesa» si diffonde nella famiglia di un ministro, antiabortista intransigente e «tutto d’un pezzo». Da qui parte la commedia di André Roussin La cicogna si diverte, in scena fino a domenica al teatro Anfitrione con la regia di Sergio Ammirata. Siamo negli anni Cinquanta e il sottosegretario del dicastero della Famiglia, Carlo Maria (interpretato dallo stesso Ammirata), è da poco riuscito a fare approvare una legge finalizzata a inasprire le pene per i «delitti contro la maternità» e alla chiusura delle case di tolleranza. Quasi strumento di una nemesi, il simpatico uccello trampoliere da sempre associato all’arrivo di un bebé sceglie di fare il nido proprio nella casa di Carlo Maria. Una dopo l’altra, ecco un poker di gravidanze: Carolina (Patrizia Parisi), moglie del politico, nonostante sia avanti con gli anni scopre di essere incinta, così come Anna (Simona Oppedisani), la figlia ventenne. In dolce attesa sono anche la segretaria di Carlo Maria, amante del figlio Giorgio (Matteo Nicoletta), e la cameriera Teresina (Eleonora Micali). Con sorprendente tempismo, spunta dal passato persino una vecchia fiamma del ministro, Maddalena (Gioia Cellentani), che presenta il figlio illegittimo, già cresciuto, frutto della passione di un tempo. Il caos è immaginabile: il perbenismo e la morale devono essere salvati a tutti i costi, per non perdere la faccia e per non compromettere la carriera. Tra colpi di scena, equivoci e dialoghi brillanti, la spassosa pièce si concluderà nel migliore dei modi.

«Tra i molti meriti del testo - spiega Giovanni Antonucci, autore dell’adattamento - anche quello di non essere per nulla datato. Roussin è un autore dotato di uno stile elegante e insieme pungente».
Teatro Anfitrione, via San Saba 24. Spettacolo ore 21 dal martedì al sabato (domenica ore 18). Biglietti 12-18 euro. Informazioni: 06.5750827.

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