Appartiene a quel compatto corpus di testi teatrali che Natalia Ginzburg scrisse quando già la sua vocazione narrativa si era espressa in opere molto mature. Testi teatrali accomunati da un gusto estremo per il chiacchiericcio, per la parola che svela e rivela, per le trame esili e tuttavia capaci di descrivere storie cariche di inquietudine, per l'ironia che strapazza il banale e il quotidiano, per la quiete - apparente - di situazioni e condizioni. A tutto ciò si aggiunge ne Lintervista (89), ora proposta sulle nostre scene nellatteso allestimento di Valerio Binasco, il desiderio di restituire un affresco sociale, politico, morale dellItalia di quei tempi (la commedia copre un periodo che va dal 78 all88). La trama rappresenta essa stessa una sorta di rincorsa verso un traguardo - appunto lintervista del titolo - mai raggiunto che, proprio perché fallimentare («è una storia di sconfitti», precisa ancora la scrittrice scomparsa nel 91), diventa loccasione per un incontro inatteso, per una duplice confessione altrimenti impensabile. Siamo nel 78 e il giornalista Marco Rozzi arriva in una casa della campagna toscana per intervistare Gianni Tiraboschi, un importante studioso. Ad accoglierlo ci sono però solamente Ilaria e Stella, la compagna e la sorella delluomo e, in attesa che il vero destinatario della sua visita arrivi, egli si mette a conversare con le donne, entrando sempre più in confidenza con Ilaria. I due quadri successivi non fanno che ripetere lo schema iniziale (tanto da suggerire a Binasco lidea di una favola, di un rituale comico arricchito dalla musicalità delle frasi), spostando progressivamente lazione in avanti negli anni. Naturalmente Tiraboschi non si paleserà mai in scena (i due si incontreranno più tardi, quando ormai quellintervista tanto agognata non avrà più senso né per luno né per laltro), e il nodo della vicenda si avviluppa tutto intorno al rapporto intimo, alla confessione reciproca, tra Marco e Ilaria.
Sono dunque loro i veri protagonisti de Lintervista e il fatto che in questa nuova messinscena dellopera (ricordiamo almeno le regie di Visconti, di Olivier e di Battistoni; quest'ultima con Giulia Lazzarini, ispiratrice e prima destinataria della pièce) a spartirsi i due ruoli ci siano lo stesso Binasco e unattrice straordinaria come Maria Paiato (già diretta dallo stesso regista nel fortunato Cara professoressa del 2005) non fa che aggiungere fascino ad un lavoro assolutamente da non perdere. Completa il cast Azzurra Antonacci.In scena allEliseo da oggi al 1° marzo. Info: 06.4882114.
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