Così Valentino ha fatto impallidire la Ducati

da Motegi
Motegi, GP Giappone 2007: Loris Capirossi vince la gara, Casey Stoner arriva sesto e conquista il titolo piloti, la Ducati il mondiale Marche. È un trionfo assoluto. Motegi, GP Giappone 2008: esattamente un anno dopo, è tutto differente, perché a dominare la stagione è stato Valentino Rossi, che proprio qui ha avuto a disposizione (per il fuso orario, la corsa è iniziata alle 7 ora italiana) la prima opportunità per chiudere anche matematicamente un campionato già finito da un pezzo. Cosa è successo?
«Un po' di sfortuna, qualche difficoltà imprevista all'inizio, qualche sbaglio di Stoner. Ma alla fine, la Ducati è sempre lì, Casey ha conquistato quattro gare e siamo comunque stati gli avversari più pericolosi di Rossi e della Yamaha», si difende Livio Suppo, il responsabile del progetto MotoGP della rossa a due ruote. Non ha torto Suppo, perché il pilota e la moto campione del mondo sono comunque stati protagonisti e Casey potrebbe anche aver vinto a Motegi, in casa della Honda, colosso da otto milioni di moto, contro le 40mila costruite a Borgo Panigale, periferia di Bologna. Indipendentemente dal risultato del GP del Giappone, è chiaro che qualcosa non ha funzionato e i risultati sono stati al di sotto delle aspettative. Colpa, soprattutto, di Rossi, capace di risorgere dopo due anni di difficoltà, quando in molti, sbagliando, lo davano già sul viale del tramonto. Ma la grande determinazione di Valentino ha sorpreso Casey, che dopo aver trionfato nel debutto stagionale in Qatar, ha dovuto fare i conti con una GP8 con troppi problemi, ai quali Stoner e la Ducati sono stati bravissimi a porre rimedio a stagione in corso, perché dopo essere sprofondato a -50 punti da Rossi alla settima gara, Casey ha conquistato tre GP consecutivi, dimezzando lo svantaggio e tornando, apparentemente, imbattibile come nel 2007. Ma ancora una volta, al box Ducati non avevano fatto i conti con la voglia di riscatto di Valentino, capace di annientare Stoner in pista e psicologicamente. Così, proprio quando sembrava favorito, Casey è andato nel pallone, incapace di replicare agli attacchi di Valentino nonostante una velocità sul giro perfino superiore a quella del rivale.

Per il 2009, si cercano rimedi: Nicky Hayden sostituirà l'evanescente Marco Melandri, pagato a peso d'oro, ma incapace di guidare la GP8, e, a sorpresa, si sta pensando di cambiare le Bridgestone con le Michelin, sperando di avere dalle gomme un vantaggio come è successo nel 2007. Anche perché, a parità tecnica, questo Rossi è difficilissimo da battere.

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