Il costruttore del parcheggio passa al contrattacco

Francesco Gambaro

«Chi semina parcheggi raccoglie traffico», questo lo slogan che hanno gridato in sede di consiglio comunale i rappresentanti del Comitato nato in difesa del grande parco dell’Acquasola. Le accuse rivolte nei confronti della civica amministrazione sono legate al non rispetto dei patti da parte della Giunta di Tursi. «Ci avevano pubblicamente promesso in consiglio comunale la restituzione del 90 per cento del parco alla fruizione dei cittadini - tuona Andrea Agostini di Legambiente -. La realtà invece è ben diversa. Come un ladro, nella notte tra l'8 e il 9 marzo l'Ansaldo trasporti ha transennato il parco dal lato di Corvetto, alla faccia di qualsiasi accordo del Comune con il Comitato. Inoltre, domenica 5 i responsabili del sistema parcheggi hanno pubblicato sui giornali una nota a pagamento inaccettabile nel merito e nella forma, senza che noi ne sapessimo nulla. Non possiamo pensare di parlare con un'amministrazione che ha al suo interno dei seri conflitti d'interessi».
L'assessore alle infrastrutture contro l'assessore all'urbanistica. Non si tratta di un film ma di un'incomprensione tra i due colleghi, generatasi in seguito alla pubblicità sul progetto del nuovo parco. «Considero “sgradevole” il volantino e la lettera inviata dal sistema parcheggi sui cambiamenti in atto all'Acquasola - dice Mario Margini -. Io non ne sapevo niente, avrei voluto rendere la cosa meno impattante. Mi spiace delle dichiarazioni fatte da altri». Con'altri in questo caso s'intende l'assessore Bruno Gabrielli, che a quanto pare, era l'unico a Tursi ad essere a conoscenza della sponsorizzazione. Per giovedì 16 marzo è prevista una riunione di maggioranza per discutere ulteriormente del «caso», incomprensioni di Giunta permettendo. E proprio quello che i genovesi vorrebbero sapere sull'Acquasola, i responsabili della «Sistema Parcheggi», la società concessionaria della costruzione del park, alla fine hanno deciso di spiegarlo con una massiccia campagna informativa. L'operazione verità è scattata domenica 5 marzo con l'inserzione apparsa sui quotidiani locali. Mezza pagina per raccontare tutto «quello che i genovesi vorrebbero sapere» sulle ricadute del progetto in termini ambientali e di viabilità. Il contenuto della pagina è lo stesso del pieghevole che verrà recapitato, insieme a una lettera di accompagnamento, ai residenti delle zone più interessate dagli scavi. Non basta: la «Sistema Parcheggi» ha appositamente creato un sito web (www.acquasolapark.it) per fornire notizie e chiarimenti sul progetto Acquasola. In sintesi: 314 posti auto a rotazione e 141 box privati per i residenti da realizzare sotto la spianata. Meno alberi, più benzene lo slogan coniato dai comitati. «Mica vero», tuonano i costruttori.
La popolazione vegetale del parco - recita il piegevole - verrà salvaguardata, anzi implementata. Aumenterà il numero di piante, mentre quelle malate saranno sostituite con alberi di grande dimensione (sei metri di altezza), di cui dovrebbero occuparsi strutture specializzate di giardinaggio e ingegneria ambientale.

I nuovi platani prenderanno il posto dei vecchi. E la zona di sottosuolo adibita a parcheggio non supererà il 21 per cento dell'estensione della spianata, situandosi in gran parte nell'area (non alberata) che ospita i campi da gioco.

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