Via Cravero, un cantiere senza fine

Roberta Bottino

Altro che lifting e ritocchi, per le strade genovesi occorrerebbe un vero e proprio miracolo. Il consigliere di Alleanza Nazionale in Comune Aldo Praticò alimenta la polemica e punta il dito contro la civica amministrazione. «È assurdo - dice -, che dopo dei lunghi lavori di asfaltatura non passino che pochi mesi, e ci sia nuovamente la necessità di riprendere i lavori». L'esempio che il consigliere porta su un piatto d'argento è quello di via Cravero nella zona della Foce, all'altezza di via Cecchi. «I residenti mi hanno informato - continua Praticò -, che ad ottobre era stata rifatta la pavimentazione della strada e ora, a distanza di soli tre mesi e mezzo, ci sono sul posto nuovamente le ruspe. Chissà il Comune quanti soldi pubblici spende per eseguire dei lavori fatti male, quando potrebbe intervenire una volta per tutte in maniera risolutiva». Disagi infiniti e ciclici per gli abitanti di via Cravero che un mese sì e l'altro pure sono costretti a cercare un parcheggio lontano da casa proprio perché le loro automobili creerebbero intralcio ai mezzi di Aster. Tapulli che saltano in men che non si dica e trasformano l'asfalto della città in un puzzle di colori grigiastri. «Non è solo un grande disagio il fatto che ci siano sempre dei cantieri aperti - dice un negoziante della zona -, ma è anche un pericolo camminare su una pavimentazione perennemente dissestata». La preoccupazione del consigliere di Alleanza Nazionale è che la stessa prassi venga seguita dal Comune anche per quanto riguarda i marciapiedi cittadini.

«Da poco tempo - conclude Praticò -, in una conferenza stampa sono stati presentati dal Sindaco e dagli assessori competenti tutti gli interventi che prossimamente il Comune farà per la messa in sicurezza dei marciapiedi in alcune zone di Genova. L'investimento è alto, ma anche la mia preoccupazione. Non vorrei che i soldi pubblici venissero spesi per lavori inutili e per i soliti interventi che durano pochi mesi».

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