Crisi: dopo il giro vite, il governo di Zapatero va a picco

Un sondaggio realizzato per El Pais e pubblicato oggi registra un crollo delle intenzioni di voto per il Psoe, che se si votasse domani subirebbe una sconfitta storica, staccato di quasi 10 punti dal Partido Popular di Mariano Rajoy.

Il conto del duro e improvviso giro di vite annunciato mercoledì dal premier socialista Josè Luis Zapatero, sotto pressione europea, è immediato: un sondaggio realizzato per El Pais e pubblicato oggi registra un crollo delle intenzioni di voto per il Psoe, che se si votasse domani subirebbe una sconfitta storica, staccato di quasi 10 punti dal Partido Popular di Mariano Rajoy. I socialisti otterrebbero il 33,7%, il Pp il 42,8%. L'ultimo sondaggio,- prima dell'annuncio di Zapatero, pubblicato martedì scorso, dava il 38% al Psoe, il 39,5% ai popolari. E l'indice di fiducia nel capo del governo socialista non è mai stato cosi basso rileva Abc: 3,71 punti, perfino meno dei 3,99 cui era precipitato il suo predecessore del Pp Josè Maria Aznar durante la guerra in Iraq, con partecipazione spagnola. Zapatero commenta El Pais paga «la svolta radicale di mercoledì, quando il capo del governo ha annunciato i maggiori tagli sociali» del dopo Franco: «ne è uscito un nuovo Josè Luis Zapatero». E forse si è concluso il ciclo del «zapaterismo sociale» che ha governato il paese dal 2004. Zapatero ha abbattuto la scure su statali (taglio del 5% degli stipendi), pensioni (congelate), aiuti sociali (via «l'assegno bebe» di 2500 euro), aiuti allo sviluppo, investimenti pubblici, per rispettare l'impegno preso con l'Europa dio ridurre di un ulteriore 1,5% il deficit pubblico entro il 2011. Il premier è stato costretto a «smentirsi da solo con più forza di quanto abbiano mai fatto i suoi avversari» ritiene El Pais, vicino ai socialisti, e «si è dimostrato all'altezza delle circostanze», dimostrando «che non lo è stato negli ultimi due anni». Per il premier ora la fine legislatura si annuncia tutta in salita. I sindacati finora vicini al governo ora si preparano a scendere in piazza dopo 6 anni di pace sociale. Il clima politico si fa incandescente. I popolari denunciano «l'incompetenza» e la «improvvisazione» del governo. L'opposizione spera in una caduta del governo, minoritario in parlamento, a fine anno se non troverà una maggioranza per votare il Dprf per il 2011. Rajoy si è detto »pronto« a governare. Il numero due Psoe Josè Blanco oggi ha reagito con toni durissimi, accusando il leader del Pp di essere «un codardo».

Dalla stampa si abbatte una valanga di critiche sul premier, accusato anche di avere cambiato linea solo perchè costretto dai partner europei: «L'Europa decide in Spagna» titola oggi La Vanguardia. E Madrid, avverte il quotidiano, rimane nel mirino degli speculatori nonostante il giro di vite, per mancanza di fiducia in Zapatero.

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