Con la crisi gli italiani tornano bamboccioni

Oltre un terzo degli italiani abita con i genitori, mentre il 42% vive a massimo 30 minuti dalla mamma

Una scena del film "Tanguy"
Una scena del film "Tanguy"

A casa con la mamma e il papà. La crisi economica ha creato una nuova schiera di bamboccioni attivando la rete di protezione familiare caratteristica dell’identità nazionale. Oltre un terzo degli italiani (31%) abita, infatti, in casa con i genitori. D'altra parte il settore delle costruzioni è in fortissimo calo in tutta l'Europa.

Stando agli ultimi dati dell'Eurostat, nel solo mese di luglio il settore immobiliare ha subito una contrazione dello 0,3% nei Paesi dell'Eurozona e dello 0,2%nell'Unione europea facendo aumentare la flessione annuale che arriva rispettivamente a -4,7% e -6,1%. Particolarmente marcato il calo del settore in Italia. "In luglio- segnala Eurostat - la diminuzione mensile è stata pari al 2,2%, la maggiore in Europa, seguita dalla Spagna (-2,1%)". Il rapporto redatto dalla Coldiretti e dal Censis "Crisi: vivere insieme, vivere meglio" ha evidenziato che se coabita con la madre oltre il 31% degli italiani, ben il 42,3% ha la madre che abita ad un massimo di trenta minuti dalla sua abitazione. Insomma, il report svela che nel Belpaese i giovani sono sempre più "bamboccioni". "La solidità dei legami familiari - sottolineano la Coldiretti e il Censis - è confermata dal fatto che vive insieme con il padre oltre il 30%, mentre oltre il 40% vive ad un massimo di trenta minuti a piedi dalla sua abitazione". Non solo. Secondo il rapporto presentato questa mattina, "oltre la metà degli italiani (54%) ha i propri parenti stretti residenti in prossimità, ad un massimo di mezz’ora a piedi della propria abitazione". I dati mostrano che le famiglie italiane, anche quando non coabitano, tendono a vivere a distanza ravvicinata dalle rispettive abitazioni. Questo bisogno di vicinanza riguarda non solo i più giovani tra i 18 e i 29 anni (coabita con la madre il 60,7% e il 26,4% abita a meno di una mezz'ora), ma anche le persone più grandi con età compresa tra i 30 e i 45 anni (il 25,3% coabita, il 42,5% abita nelle vicinanze), e addirittura gli adulti con età compresa tra i 45 e i 64 anni (l’11,8% coabita, il 58,5% abita in prossimità).

Secondo lo studio redatto dalla Coldiretti e dal Censis, l’evoluzione delle funzioni socioeconomiche, con il passaggio alla famiglia soggetto di welfare che opera come provider di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno, spiega anche la tendenza a ricompattare, in termini di distanza dalle rispettive abitazioni, i vari componenti, anche quando non coabitano.

"Spesso la struttura della famiglia italiana in generale, e di quella agricola in particolare, viene considerata superata mentre si è dimostrata, nei fatti, fondamentale per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini", ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, sottolineando che "la solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale come molti si ostinano ad affermare".

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