I punti chiave
Una donna di 52enne è stata rinviata a giudizio con l'accusa di maltrattamenti nei confronti della figlia. Secondo le dichiarazioni fornite dalla ragazza ai carabinieri in sede di denuncia, la madre le avrebbe negato il cibo ritenendo che fosse in sovrappeso. La giovane sarebbe stata anche picchiata e umiliata quando era ancora minorenne. Diversa la versione fornita dall'imputata che, invece, nega i soprusi pur ammettendo la natura conflittuale del loro rapporto.
Le accuse
I presunti maltrattamenti sarebbero cominciati quando la ragazza, che oggi ha 19 anni, era ancora adolescente. La giovane, assistita dall'avvocato Simona Aspesi, ha raccontato che la madre l'avrebbe lasciata ripetutamente senza cibo e riscaldamento, rivolgendole a più riprese offese del tipo "sei grassa" e "fai schifo". Secondo quanto riporta varesenews.it, l'episodio da cui è scaturita la denuncia risale al 2022. Il già fragile equilibrio familiare si era sfaldato a seguito della scomparsa prematura del padre della ragazzina nonché marito della 52enne. Allorché il rapporto tra madre e figlia si era incrinato definitivamente, tanto che una sera, dopo l'ennesimo litigio, ci sarebbe stata una colluttazione. A quel punto la 18enne ha lasciato la casa familiare per trasferirsi del fratello, decidendo poi di denunciare il genitore per maltrattamenti.
La denuncia
Nella denuncia la giovane ha descritto la difficile convivenza con la madre come "un inferno", scrive il giornale varesino, e raccontato di essere stata anche picchiata pesantemente. Inoltre sembra che la donna non accettasse la dichiarata omosessualità della figlia che, peraltro, si era confidata anche con alcune insegnanti. Da qui le indagini e la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti della 52enne.
La replica della madre
Dal suo canto, l'imputata si è difesa dicendo che non ha mai negato il cibo alla figlia.
"Le privazioni di cibo consistevano nel rifiuto sistematico della figlia di mangiare cibi sani al posto di hamburger e patatine - ha spiegato l'avvocato Milena Ruffini, che difende la 52enne, al termine dell'udienza di giovedì 9 gennaio - Non è vero che non le comprava il cibo". L'ultima parola ora spetta ai giudici del tribunale di Busto Arsizio, dove si celebra il processo. Agli atti ci sarebbe anche la documentazione relativa alla condizione di fragilità psichica della ragazza.
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