"Flavia Borzone non è mia figlia, brama agiatezza". La lettera di Tonino Lamborghini

L'imprenditore parla della causa in corso per il riconoscimento della paternità: "Sono sconcertato, campagna diffamatoria

"Flavia Borzone non è mia figlia, brama agiatezza". La lettera di Tonino Lamborghini
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Si torna a parlare della controversia giudiziaria che vede da un lato la famiglia Lamborghini e dall'altro Flavia Borzone e Rosalba Colosimo, le quali sostengono vi sia un legame di paternità fra la prima e l'imprenditore Tonino Lamborghini. Borzone e la madre Rosalba Colosimo sono a processo per diffamazione, ma ciò non basta a placare l'amarezza del patron della casa del Toro, che si è lasciato andare a un lungo sfogo messo nero su bianco su una lettera riportata dal Corriere.

"Sono sconcertato nel dovere assistere, ancora una volta, a una campagna diffamatoria mediatica nei confronti miei e della mia famiglia, distribuita a puntate sui principali quotidiani. Ciò che mi conforta, se così possiamo dire, è avere la ferma certezza che la signora Flavia Borzone, fino a prova contraria, non è mia figlia; e che, a prescindere da quelli che potranno essere gli esiti ultimi dei tanti procedimenti in corso, moralmente non potrà mai esserlo", scrive Tonino Lamborghini, ripensando alla vicenda che ha tenuto banco in quest'ultimo periodo. La 36enne napoletana Flavia Borzone sostiene con forza di essere figlia di Lamborghini e sorella di Elettra Lamborghini. Ci sarebbe addirittura una cannuccia, utilizzata da Elettra e sottratta da un evento pubblico, che sarebbe stata esaminata da un genetista.

Nei confronti della Borzone, così come della madre di lei, Rosalba Colosimo, è quindi partita una causa per diffamazione. Dopo la recente udienza tenutasi presso il tribunale di Bologna lo scorso 6 maggio, l'imprenditore ha deciso di affidare le proprie parole ai quotidiani, così da mettere le cose in chiaro una volta per tutte. Lamborghini si è dichiarato profondamente scosso dalla spregiudicatezza dimostrata dalle due donne, così come dalla falsità di alcune affermazioni sulla propria persona. "Prenderò senza indugio tutti i necessari 'provvedimenti', quanto dall'irresponsabile leggerezza e mancanza di cautela con cui elementi ancora al vaglio della magistratura, prove illecite e non genuine, nonché fatti riguardanti la vita privata mia e della mia famiglia, vengono impunemente diffusi senza alcun ritegno", promette. "Ciò che mi conforta, se così possiamo dire, è avere la ferma certezza che la signora Flavia Borzone, fino a prova contraria, non è mia figlia; e che, a prescindere da quelli che potranno essere gli esiti ultimi dei tanti procedimenti in corso, moralmente non potrà mai esserlo", precisa.

Porta chiusa, dunque, nei confronti della 36enne napoletana. "Ella infatti, volutamente dimentica che, oltre al nome Lamborghini, e allo stato civile di figlia Lamborghini, cui con tanta insistenza ambisce, vi è una famiglia Lamborghini vera, fatta di comunità di affetti e di vita insieme, serbata per decenni, che lei sta calpestando. La mia vera famiglia, composta dai miei cinque meravigliosi figli, e non già solo da Elettra, a cui ella ama sempre rivolgersi e accostarsi", attacca ancora il patron, il quale promette di dare battaglia fino alla fine.

Tonino Lamborghini intende ottenere giustizia, e si dice sicuro di quale sarà il risultato.

"Alla fine di questa battaglia risulterà chiaro ai più come il desiderio di Flavia di veder dichiarata la verità del nostro rapporto biologico, seppur di per sé lecito, finisca per scadere in riprovevole opportunismo, se mosso dalla sola brama di agiatezza e notorietà", conclude con amarezza.

Dal canto suo, Flavia Borzone continua ad affermare di essere figlia dell'imprenditore e promette di dimostrarlo in tribunale. Lo scontro, dunque, prosegue.

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