Nonostante la buona riuscita dell'intervento chirurgico dell'8 agosto per un'occlusione intestinale, peggiorano le condizioni di salute del boss Matteo Messina Denaro. Quello che attualmente preoccupa i medici dell'ospedale San Salvatore dell’Aquila dove è ricoverato, è il tumore al colon in uno stadio molto avanzato, che sta velocemente facendo peggiorare le condizioni di salute del boss 62enne, che da una settimana si trova nella cella del reparto per detenuti dell'ospedale, per l’occasione ristrutturata, dopo la richiesta di ricovero delle scorse settimane, anche da parte dei legali e dei familiari del boss. Prededentemente si trovata nel reparto di terapia intensiva.
Le attuali conduzioni di salute
Gli stessi medici, durante il bollettino, hanno spiegato che proprio il peggioramento del suo stato di salute, sta rendendo estremamente complicato la gestione sia delle cure, è sottoposto alla terapia del dolore e alla nutrizione parentelare per il sostegno fisico, ma anche quella carceraria essendo condannato al carcere duro del 41bis, per questo sono in contatto continuo con vertici e istituzioni per ogni tipo di movimento necessario alle cure.
Fonti interne dell'ospedale rivelano in ogni caso che Denaro sarebbe cosciente e avrebbe anche ricevuto le visite di alcuni parenti stretti in questi ultimi giorni. Le misure di sicurezza restano comunque altrissime nella struttura ospedaliera in cui è stato trasferito dopo la reclusione nel carcere di massima sicurezza dell'Aquila il 17 gennaio, giorno in cui venne arrestato, proprio mentre si recava in ospedale per sottoporsi ad alcune terapie per il tumore.
Il tumore di cui soffre
Si tratta, come detto, di un tumore al colon, che nel nostro Paese è uno dei più frequenti, ma anche dei più letali, la cui sopravvicenza a cinque anni, dalla prima diagnosi, si aggira intorno al 65%. La cura iniziale è quella dell'intervento chirugirgico in cui viene eliminata la parte malata per procedere poi alle cure, solitamente di radio o chemioterapiche. È però fondamentale che venga scoperto in una fase iniziale, per avere una buona percentuale di guarigione.
Matteo Messina Denaro era già stato operato due anni fa, ma successivamente erano comparse metastasi al fegato per cui era stato sottoposto ad un altro intervento chirurgico per l'asportazione della parte dell'organo malato. "In caso di metastasi epatiche la chemioterapia è un trattamento standard per prolungare la sopravvivenza e contrastare i sintomi della patologia — spiega Carmine Pinto, direttore dell’Oncologia medica all’Ausl-Irccs di Reggio Emilia intervistato dal Corriere.
— Viene di solito prescritta per diversi mesi e, in base allo specifico sottotipo di tumore presente in ciascun malato (se è presente una determinata mutazione genetica), si possono aggiungere o meno i cosiddetti farmaci a bersaglio molecolare per prolungare il tempo a disposizione dei pazienti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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