Un altro fermo per la morte di Alexandru: dove si nascondeva il sospettato

In precedenza un primo fermo era stato eseguito a carico di un altro indagato, il 24enne Petrov Corum, che ha detto agli inquirenti di non esser stato lui a sparare

Un altro fermo per la morte di Alexandru: dove si nascondeva il sospettato
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I carabinieri del nucleo investigativo di Frascati e di Treviso, coordinati dalla procura di Velletri, hanno fermato un'altra persona per l'omicidio di Alexandru Ivan, il 14enne ucciso a colpi di pistola a Monte Compatri, Comune in provincia di Roma, nella notte tra venerdì e sabato. Dino Petrow, 30 anni, è stato sorpreso dai militari a Treviso, dove si era nascosto a casa di una zia dopo essersi allontanato dalla Capitale. A suo carico risultano precedenti per reati contro il patrimonio, armi e droga. In precedenza un primo fermo era stato eseguito a carico di un altro sospettato, il 24enne Petrov Corum, cugino di Petrow, che ha detto agli inquirenti di non esser stato lui a sparare.

L'interrogatorio

Corum è stato ascoltato dal giudice per le indagini preliminari per circa trenta minuti durante i quali si è svolto l'interrogatorio di convalida in carcere. Il giovane, assistito dall'avvocato Luca Guerra, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice, ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee. "Io sono stato svegliato di notte da un mio amico con cui andavo a ballare tempo fa e che mi ha chiesto di metterlo in contatto con mio cugino: loro poi hanno preso contatto per vedersi - ha raccontato Petrov -. L'ho portato al parcheggio con la Lancia Y e dalla nostra auto non sono partiti colpi di pistola. I proiettili sono stati esplosi da un'altra autovettura, una Ford Fiesta grigia, e poi è sopraggiunta un'altra auto ancora di colore giallo". L'ipotesi che sul luogo del delitto possano esserci state più autovetture non aveva convinto il pm di Velletri, ora a valutarla sarà il gip. Secondo quanto emerge dalla ricostruzione della difesa, i proiettili, una quindicina, sarebbero "partiti da almeno due pistole".

La testimonianza dello zio

"Lo zio della vittima ha identificato fotograficamente i due soggetti che hanno sparato dell'autovettura". Lo ha affermato sempre l'avvocato Luca Guerra. Secondo il penalista, "questo ci dice che Corum non era in quella macchina e ciò è un dato di fatto". A parere della difesa, "la procura, nel dire che c'è una sola pistola che spara, non prende in considerazione o non avvalora, a mio parere, sufficientemente, che vengano rinvenuti bossoli - Winchester e Fiocco - che, per i carabinieri, appartengono a due diverse pistole". I legali sperano che i "veri colpevoli dell'omicidio" si consegnino presto.

La riunione in prefettura

Le indagini proseguono a ritmo serrato e intanto la prefettura di Romaha convocato per domani la riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. L'incontro è finalizzato ad analizzare la situazione nell'ambito di tutto il territorio comunale, oltre l'omicidio del 14enne Alexandru Ivan.

In questi giorni il sindaco di Monte Compatri Francesco Ferri ha incontrato i rappresentanti delle forze dell'ordine, valutando nei diversi ambiti soluzioni che possano garantire risposte concrete alle criticità di tutto il territorio comunale.

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