
El Marbouh El Mehdi è stato rinviato a giudizio con l'accusa di violenza sessuale e pedopornografia. Forse non dice molto a tanti, perché questo è il vero nome del trapper Medy Cartier, residente a Bologna e particolarmente amato dai giovanissimi. Nato in Italia da genitori marocchini, è noto alle forze dell'ordine per una lunga sequela di reati ai quali ora si aggiungono queste due accuse gravissime, mosse da una ragazza che all'epoca dei fatti era minorenne.
La giovane, oggi 19enne, lo ha accusato di aver fatto pressioni per aver avere un rapporto sessuale mentre la filmava. I fatti si sono svolti il 31 dicembre del 2023 e i due erano già conoscenti a quei tempi, si frequentavano anche se non erano in una coppia.Quel filmato, poi, secondo l'accusa sarebbe stato inoltrato a terzi, configuranto anche il reato di pedopornografia. Tuttavia, la polizia postale che ha analizzato il telefono del trapper non ne avrebbe trovato traccia e per questo motivo si è reso necessario l'incidente probatorio per cristallizzare la testimonianza della ragazza, che ha risposto alle domande dell'accusa, della difesa e della parte civile. È stata in questo modo cementata la sua testimonianza e la versione fornita ha convinto i gup, al punto che per Medy Cartier è stato deciso il rinvio a giudizio.
La ragazza ha sostenuto che in quella notte non sarebbe voluta andare oltre con il rapper ma sotto le pressioni di quest'ultimo si è sentita impossibilitata dal rifiutare, perché impaurita anche dal fatto che lui la stesse riprendendo. Si è aperta una nuova fase del caso, durante la quale i fatti dovranno essere accertati in sede dibattimentale. Da parte sua, il rapper sostiene che il rapporto ci fu ma fu consenziente. I precedenti di El Marbouh El Mehdi sono per rapina e furti, per stalking e diffamazione. Ha già trascorso un periodo in carcere per scontare un residuo di pena dopo il parere negativo del tribunale alla messa alla prova. Ha all'attivo un provvedimento di sorveglianza speciale emesso dalla Questura perché ritenuto soggetto pericoloso. Eppure continua a macinare visualizzazioni sui social e ad avare uno zoccolo duro di fan.
Perfino il sito della popolare bevanda Redbull gli dedica un articolo al miele, in cui viene spiegato che "cresce in un contesto difficile, dove è facile commettere errori". Ma per uno che sbaglia ce ne sono altri che non sbagliano, quindi evidentemente è una scelta che si può anche non fare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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