Tentò di violentare una turista: ecco come lo straniero la fa franca

Un trentasettenne del Gambia è stato accusato di violenza sessuale e lesioni nei confronti di una turista americana in vacanza a Perugia, ma il processo si è impantanato perché l'imputato risulta irreperibile

Tentò di violentare una turista: ecco come lo straniero la fa franca

Era stato accusato di violenza sessuale e di lesioni personali a seguito di un episodio verificatosi oltre un triennio fa, per aver molestato e tentato di stuprare una turista statunitense. Eppure il processo rischia potenzialmente di bloccarsi in via definitiva e di non arrivare mai alla sentenza, in quanto l'imputato risulta irreperibile. Protagonista della vicenda è un uomo di 37 anni proveniente dal Gambia, chiamato a rispondere dell'accusa di aver cercato di violentare una donna con la quale aveva scambiato qualche parola quella sera stessa. Stando a quanto riportato dalla testata online PerugiaToday, la storia in questione avrebbe avuto luogo in una zona non distante dal centro storico del capoluogo dell'Umbria più di tre anni fa.

Era la sera del 29 agosto del 2019 e secondo quanto contestato dalla procura di Perugia, lo straniero avrebbe avvicinato l'americana che stava passeggiando per le vie cittadine. Le si sarebbe presentato ed avrebbero chiacchierato per un po', prima di salutarsi. La turista avrebbe poi fatto ritorno a piedi verso l'albergo presso cui alloggiava, ma non si sarebbe accorta del fatto che l'africano la stesse ancora seguendo, seppur da lontano. E in un tratto di strada poco illuminato, l'avrebbe raggiunta afferrandola per un braccio. E poi, secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, “a subire atti sessuali” consistiti in un bacio e nel palpeggiamento delle zone intime. Le avrebbe anche chiesto di consumare un rapporto sessuale e secondo le accuse avrebbe forse tentato di possederla anche con la forza, se la vittima non avesse tentato di resistergli e non si fosse messa ad urlare.

Le sue urla hanno infatti attirato l'attenzione di altri passanti e di alcuni residenti e l'extracomunitario avrebbe deciso a quel punto di desistere dal suo intento, dandosi rapidamente alla fuga nelle vie limitrofe e facendo perdere le proprie tracce. Gli investigatori gli contestano anche le lesioni personali “perché in occasione della commissione del delitto, con la condotta descritta, cagionava” alla vittima “stato d’ansia e contusione alla spalla sinistra”.

La questione si è quindi spostata in aula, ma è subito emerso un primo intoppo: se è vero che nel frattempo la vittima è tornata negli Stati Uniti, l'udienza prevista nei giorni scorsi è stata rinviata perché le ricerche condotte per arrivare a rintracciare il presunto aggressore non hanno dato esito positivo, almeno per adesso. Nessuno sa dove si trovi al momento, a quanto pare. E così il procedimento giudiziario, adesso temporaneamente bloccato, rischia di impantanarsi in via definitiva.

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