Entro la fine di agosto potrebbero essere depositate al gip Rosa Maria Fornelli del Tribunale di Verbania le richieste di rinvio a giudizio per la tragedia del Mottarone, l'incidente funiviario avvenuto il 23 maggio 2021 che costò la vita a 14 persone. Lo scrive l'Ansa precisando che, proprio in questi giorni, sono stati dissequestrati documenti, pc e telefonini oggetto di accertamenti investigativi preliminari in questi ultimi due anni. Lo scorso maggio, la procura aveva comunicato con una nota la chiusura delle indagini. Otto persone sono indagate a vario titolo per attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo e lesioni gravissime.
Dissequestrati pc e cellullari
I documenti dissequestrati in questi giorni erano stati prelevati al tempo al Comune di Stresa, alla Regione Piemonte e all'ex Ustif (oggi Ansfisa) l'ufficio decentrato del ministero dei trasporti preposto al controllo degli impianti a fune. Sono stati restituiti ai legittimi proprietari - tre degli otto indagati - telefoni cellulari e computer sequestrati subito dopo la tragedia e quelli acquisiti durante l'incidente probatorio da parte dei periti. Restano ancora sotto sequestro da parte della procura, invece, la stazione di partenza al Lido di Carciano, quella intermedia all'Alpino e quella di monte, in vetta al Mottarone.
Otto indagati
Otto persone sono indagate a vario titolo per la tragedia del Mottarone. Nello specifico la procura di Verbania contesta al titolare dell'impresa di gestione della funivia, Luigi Nerini, al direttore tecnico Enrico Perocchio e il caposervizio Gabriele Tadini il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti. Questi ultimi risultano indagati anche per rimozione o omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. Tadini è accusato anche di falso. Mentre nei confronti di altri tre indagati - Anton Seeber, presidente del Cda, Martin Leitner, consigliere delegato e Peter Rabanser, direttore del Customer Service - vengono ipotizzati i reati di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravi.
La tragedia del Mottarone
L'incidente avvenne attorno alle ore 12.25 del 23 maggio 2021, su un tratto della funivia del Mottarone, tra il Verbano-Cusio-Ossola e la provincia di Novara (Piemonte). Per via del cedimento di una fune, una cabina precipitò al suolo costando la vita alle quattordici persone che si trovavano a bordo della funivia. Si salvò solo il piccolo Eitan, un bimbo di 5 anni. Il 24 maggio 2021 venne avviata formalmente l'inchiesta condotta dai carabinieri e coordinata dal procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, e dal pm Laura Correra. Dai primi accertamenti, sulla scorta anche delle testimonianze raccolte e del materiale sequestrato, risultò un cavo tranciato e il mancato funzionamento del sistema frenante di sicurezza. Il giorno successivola Procura convocò Luigi Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone, il direttore d'esercizio, Enrico Perocchio, e il capo servizio, Gabriele Tadini. Quest'ultimo ammise di avere ripetutamente inserito i cosiddetti "forchettoni", disattivando il freno di sicurezza, per evitare che la cabina si bloccasse lungo il percorso.
Successivamente l'inchiesta si allargò a undici indagati (14 in totale). Lo scorso 23 maggio la procura ha comunicato con una nota la chiusura delle indagini. Otto persone sono indagate mentre è stata chiesta l'archiviazione per la posizione di sei tecnici esterni della funivia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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