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Le campagne francesi a fuoco: 30 feriti in Francia

Continuano le proteste in Francia: scontri violenti tra agenti e manifestanti nei campi di Sainte-Soline, tra molotov e lacrimogeni

Le campagne francesi a fuoco: 30 feriti in Francia

Oggi le proteste in Francia hanno un nuovo epicentro: Sainte-Soline, un piccolo comune tra Nantes e Bordeaux. Qui, nel nord-ovest del Paese, si sono riuniti più di 6mila manifestanti, principalmente ecologisti che si sono scontrati con le forze dell’ordine, causando diversi feriti.

Le proteste che stanno sconvolgendo il Paese e mettendo all’angolo Emmanuel Macron e la sua riforma pensionistica ora si spostano su nuovi fronti, riaccendono vecchie polemiche come quella dei bacini d’acqua, che sta andando avanti ormai da dieci anni e che è segnata dall’accusa da parte di associazioni locali di “monopolizzazione dell’acqua da parte dell’agrobusiness”.

Gli scontri, avvenuti questo pomeriggio tra i campi del comune di 379 abitanti, sono stati particolarmente violenti, con molotov lanciate contro gli agenti e due veicoli della gendarmeria mandati a fuoco. L’escalation è in parte anche attribuibile alla presenza, tra le file degli ecologisti, dei black bloc, estremisti di sinistra che da anni si infiltrano tra i manifestanti francesi. In un tweet, la prefettura di Deux-Sèvres ha denunciato che durante un tentativo di soccorso, alcuni agenti della gendarmeria sono stati attaccati con dei dispositivi incendiari e costretti a ritirarsi.

Come dichiarato dal ministero dell’Interno Géerald Darmanin, gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine avvenuti nella giornata odierna, presso il maxi-bacino idrico in costruzione a Sainte-Soline, hanno causato sette feriti tra i manifestanti e 24 tra i gendarmi. Tra quest’ultimi, sempre secondo quanto dichiarato da Darmanin, uno sarebbe stato ricoverato in gravi condizioni. Come riportato dal Corriere della Sera, però, manifestanti e agenti si stanno accusando a vicenda, con il collettivo di associazioni “Bacini no grazie” che parla di “manifestanti feriti gravemente, alcuni dei quali privi di sensi”.

Le forze dell’ordine hanno risposto agli attacchi con idranti, granate assordanti e lacrimogeni, cercando di dissuadere la protesta. Come detto, la questione dei bacini va avanti da anni, tanto che la stampa francese li ha battezzati i “bacini della rabbia”. In particolare, presso il maxi-bacino di Sainte-Soline, vi erano già stati degli scontri nell’ottobre scorso. Il bacino dovrebbe essere realizzato per contrastare la siccità e per permettere alle aziende agricole circostanti di irrigare i propri campi, ma secondo gli oppositori di questo progetto si tratterebbe di uno “sfruttamento dell’acqua a fini privati di irrigazione intensiva”.

Le fiamme delle proteste si sono dunque spostate dalle città, come Parigi e Bordeaux, dove è stato appiccato un incendio al municipio, alle campagne.

Il ministro dell’Interno ha definito le azioni dei manifestanti “estremamente aggressive” e ha dichiarato su Twitter che “la vioIenza inaudita e inaccettabile contro i nostri gendarmi a Sainte-Soline viene appoggiata dal silenzio di numerosi rappresentanti eletti”.

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