"Chi inneggia alla violenza è complice". Salvini a gamba tesa sui collettivi rossi

Dalle università alle scuole superiori, molti giovani sono ora schierato con Hamas e la Palestina. Salvini non ci sta: "L'imbecillità italiana"

"Chi inneggia alla violenza è complice". Salvini a gamba tesa sui collettivi rossi
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"Chi inneggia alla violenza, alla morte e al terrorismo islamico - anche a Milano, a Roma o a Torino - è complice". Matteo Salvini è stato ospite di Quarta Repubblica, il programma di Rete 4 condotto da Nicola Porro e la situazione mediorientale non poteva che essere al centro del talk show. Il vicepremier e segretario della Lega ha scandito a chiare lettere la posizione di questo governo davanti chi, nel nostro Paese, oggi esulta per gli attacchi di Hamas a Israele: "C'è qualche ignorante, l'imbecillità italiana, che nonostante abbia visto coetanei massacrati, parla a vanvera".

Il riferimento, inevitabile, è ai collettivi rossi delle università e delle scuole superiori che si stanno schierando al fianco della Palestina, scambiando il terrorismo di Hamas con la questione israelo-palestinese. "Ma che fine ha fatto il cervello se scrivi 'che bello quando brucia Tel Aviv'? Da padre, da uomo, non mi può lasciare indifferente ciò che succede in Isreaele. Ma mi colpisce chi dall'Islam me ne dice di tutti i colori sui social ma anche gli schiocchini che inneggiano allo sterminio del popolo ebraico e alla cancellazione di Israele", prosegue il premier, sottolineando anche l'incoerenza di molti che oggi "tifano" per la Palestina dei terroriristi.

Il vicepremier, quindi, fa un passaggio molto forte ma centrato: "Io speravo che con la morte di Hitler certa follia fosse archiviata". Invece no, c'è il solito doppiogiochismo di certi partiti e dei suoi sostenitori, che non hanno il coraggio di esternare il proprio schieramento e allora giocano sull'ambiguità: "Nel 2023 c'è chi magari va in giro con la bandiera della pace e difende di diritti di chi la mattina si sveglia pretendendo un diritto. E di fronte a cadaveri di ragazzi innocenti che non fanno politica inneggia al sangue e alla violenza". Salvini non nega una certa preoccupazione per l'estensione del conflitto e davanti a chi inneggia agli attacchi di Hamas, paragonandoli alla Resistenza, spiega: "Io penso che i partigiani, i nostri nonni che hanno liberato e difeso Italia dalla dittatura, se si sentissero paragonati a terroiristi islamici senza fede, senza spina dorsale, si rivolterebbero nella tomba".

Il vicepremier non si è tirato indietro nel commentare le parole di Luca Minniti, il magistrato che a Firenze ha disapplicato il decreto Cutro, che in passato affermò che il diritto d'asilo va riconosciuto anche a un terrorista se rischia la tortura. "Non sono assolutamente d'accordo e farò tutto il possibile perché non sia così. Veniamo da alcuni giorni un po' strani: il problema è chi ha pubblicato un video e poi un giudice va in piazza con manifestanti che gridano 'assassini' alle forze dell'ordine", dice ancora il ministro.

E se poi quel giudice, prosegue Salvini, che era in piazza in una manifestazione che inneggia ai migranti, si trova a decidere su questioni contingenti e con una sentenza libera uno straniero, chiude i vicepremier, "può venirmi il dubbio".

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