
La “guerra” tra l’amministrazione Trump e l’università di Harvard arriva in tribunale. Lunedì 21 aprile, l’ateneo ha annunciato di avere intentato una causa contro il governo degli Stati Uniti in un’ulteriore escalation dello scontro con la Casa Bianca, che ha bloccato miliardi di dollari di sovvenzioni destinate alla prestigiosa istituzione con l’accusa di aver assecondato l’antisemitismo nei campus e di discriminare sulla base di politiche DEI (diversità, uguaglianza, inclusione).
"Questo caso riguarda il tentativo del governo di usare la sospensione dei finanziamenti federali come leva per ottenere il controllo sulle decisioni accademiche di Harvard", si legge nella causa presentata dall’università presso un tribunale federale del Massachusetts, dove vengono citate anche altri atenei che sarebbero oggetto di pressioni da parte dell’amministrazione Trump. "Le azioni del Governo violano non solo il Primo Emendamento, ma anche leggi e regolamenti federali"
Nei giorni scorsi, il governo guidato dal tycoon ha chiesto ad Harvard di consegnare la documentazione relativa ai finanziamenti ricevuti da fonti estere nel corso degli ultimi dieci anni. Una mossa, questa, decisa dopo che la leadership dell’università si è rifiutata di mettere in pratica una serie di richieste avanzate dall’amministrazione per combattere gli episodi di antisemitismo all’interno dei campus, verificatesi dopo lo scoppio della guerra nella Striscia di Gaza.
In una lettera risalente al 17 aprile e indirizzata ai vertici dell’ateneo, ottenuta dal Wall Street Journal, il dipartimento dell’Istruzione ha sottolineato che le informazioni fornite da Harvard tra il 2014 e il 2019 sono “incomplete e imprecise”. La segretaria Linda McMahon ha affermato che “si tratta del primo passo per garantire che Harvard non stia venendo manipolata da entità straniere”. Un dubbio, questo, legato al fatto che le università statunitensi ricevono miliardi di dollari da fonti estere sotto forma di donazioni, sovvenzioni e contratti, con l’obbligo di notificarle al governo federale ogni sei mesi.
Il 20 aprile, è emerso che questo scontro interno agli Usa potrebbe essere scoppiato per sbaglio.
Secondo quanto riportato dal New York Times, la mail che ha scatenato tutto questo, inviata l’11 dello stesso mese da un funzionario della task force governativa contro l’antisemitismo e contenente richieste estreme in materia di programmi, ammissioni e assunzioni, sarebbe stata inviata per errore o prematuramente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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