Mine, cecchini e droni: tutte le trappole di Hamas nell'inferno di Gaza

Il rischio principale per le forze israeliane coincide con le mine piazzate ovunque dai combattenti di Hamas. Ma Gaza presenta tante altre insidie mortali per i soldati di Tel Aviv

Mine, cecchini e droni: tutte le trappole di Hamas nell'inferno di Gaza
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Trappole mortali, ostacoli, insidie ovunque. I soldati delle Forze di difesa israeliane (Idf) hanno fatto il loro ingresso a Gaza e procedono in uno scenario a dir poco complesso, come era stato preventivato alla vigilia della controffensiva dagli analisti militari di Tel Aviv. Tra le minacce principali, oltre alla conformazione del teatro operativo, caratterizzato da vicoli stretti e mine nascoste ovunque, troviamo i cecchini di Hamas nascosti tra le macerie dei palazzi distrutti. Come se non bastasse, ogni edificio può potenzialmente rappresentare un nascondiglio nemico, tanto in superficie quanto nelle sue profondità, con tunnel e bunker sotterranei.

Bombe ed esplosivi

Il rischio numero uno per le Idf coincide con le mine piazzate in ogni dove dai combattenti filo palestinesi. Possono essere attivate a distanza, da un radiocomando, ma anche a pressione - calpestandole accidentalmente - oppure in seguito alla rottura del classico filo teso tra due estremità. Meritano particolare attenzione gli esplosivi Efp, e cioè gli stessi ordigni improvvisati che, a suo tempo, terrorizzarono le forze statunitensi in Iraq. Tra i jolly a disposizione di Hamas ci sarebbe infatti anche un particolare tipo di Improvised Explosive Device (IED) di tecnologia iraniana, denominato appunto Explosively Formed Penetrator.

Stiamo parlando di esplosivi di penetrazione realizzati mediante ordigni artigianali. Presentano un aspetto caratterizzato da un disco concavo e poco profondo che poggia su una bomba più piccola. Una volta attivati sparano il loro disco di rame verso l'alto, trasformandolo di fatto in una munizione calda e ad alta velocità. Quella scheggia, una volta riscaldata dagli esplosivi, viene chiamata "proiettile" per il suo rapido movimento verso il bersaglio. Sebbene possano infliggere danni su poche decine di metri, gli EFP sono molto più precisi e distruttivi a distanza ravvicinata o direttamente sotto un bersaglio, come hanno potuto constatare le truppe statunitensi in Iraq.

L'inferno di Gaza

Penetrando a Gaza, le Idf devono prestare la massima cautela a tiratori e cecchini annidati dietro le finestre o nascosti tra i tetti dei palazzi distrutti. Possono utilizzare semplici fucili di precisione, ma anche essere muniti di granate e razzi anticarro Rpg. Ogni struttura può inoltre assumere i connotati di una trappola mortale. In che modo? Le case possono essere riempite di esplosivi e fatte saltare in aria dagli uomini di Hamas, dopo aver attirato i soldati israeliani al loro interno. Per difendersi da alcune di queste insidie, gli israeliani si affidano ai loro specialisti e pure ad alcuni aiutanti a quattro zampe. Nello specifico, cani dotati di telecamere e unità cinofile.

Capitolo droni. Ci sono anche i velivoli senza pilota a complicare la missione dell'esercito di Tel Aviv. Gli Uav possono essere azionati per monitorare eventuali spostamenti ma anche, e soprattutto, per riversare bombe sulle Idf.

La zona di combattimento urbana, in seguito a settimane di durissime campagne aeree avanzate da Tel Aviv, è stata inondata di bombe.

Hamas si è chiusa a riccio e ha disseminato trappole esplosive nelle aree più strategiche. Il mosaico infernale presenta infine una vasta rete di tunnel utilizzata dai guerriglieri filo palestinesi per tendere imboscate o sorprendere le truppe rivali.

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