Il Paese del Sol Levante, il Giappone, assiste da tempo a un costante aumento della popolazione anziana specialmente nella fascia over 65 senza il giusto ricambio, però, di quella più giovane per l'ormai cronico problema che riguarda le nascite sempre più ai minimi storici da molti anni. In questo contesto demografico a far notizia è la scelta di una delle più grandi aziende giapponesi e mondiali nel settore della carta, forestale e degli imballaggi di cessare la produzione dei classici pannolini per bambini cambiando target e producendoli per gli adulti.
Le cause
Oji Holdings è soltanto l’ultima azienda in ordine di tempo a compiere un simile cambiamento in un Paese sempre più vecchio dove i tassi di natalità hanno toccato i minimi storici: nel 2023 i bambini nati nella nazione giapponese sono stati censiti in meno di 760mila, un numero inferiore del 5,1% rispetto all’anno precedente ma si tratta anche della cifra più bassa registrata dagli anni Duemila: soltanto negli anni Settanta, i nuovi nati toccavano mediamente i due milioni. Questa crisi demografica ha spinto la multinazionale a concentrarsi sul mercato per adulti.
L'annuncio dell'azienda
In un comunicato stampa, nelle scorse ore la Oji Holdings ha spiegato che la sua controllata, Oji Nepia, "ha deciso di terminare con la produzione usa e getta per bambini entro il prossimo mese di settembre. Continueremo ad espandere la nostra attività all'estero (Malesia e Indonesia), dove i mercati continuano a crescere e a livello nazionale rafforzeremo il business dei pannolini usa e getta per adulti che si prevede in crescita". Il messaggio è chiaro: anche la popolazione adulta darà soddisfazioni a livello economico visto che il numero degli anziani è in aumento esponenziale.
Quanto vale il giro d'affari
La produzione attuale di Oji Nepia è di 400 milioni di pannolini per neonati ogni anno ma in costante calo dal 2001 quando l'azienda raggiunse il suo picco: 700 milioni di pannolini. Già nel 2011 Unicharm, il più grande produttore di pannolini del Giappone, dichiarò che le vendite di pannolini per adulti avevano superato quelle per neonati. Ma quanto è florido questo nuovo mercato? La stima è che adesso valda già oltre due miliardi di dollari: il Giappone ha una delle popolazioni più anziane del mondo, quasi il 30% dei residenti ha un'età pari o maggiore di 65 anni.
Grazie allo stile di vita e ai progressi in campo medico, nel 2023 la percentuale di over 80 ha superato per la prima volta il 10%: viceversa, la produzione dei pannolini per bambini continuerà per i Paesi del Sud-Est asiatico dove si ipotizza che la domanda possa crescere. Gli sforzi del governo giapponese per svecchiare la popolazione con nuove nascite non ha ancora sortito alcun effetto nonostante maggiori spese per programmi sull'infanzia e i sussidi destinati alle giovani coppie e ai genitori.
Perché le nascite sono scarse
Gli esperti affermano che le ragioni per la poca natalità sono molto complesse e variano da uno dei tassi matrimoniali più bassi, dal maggior numero di donne che entrano nel mondo del lavoro e i costi per far crescere i figli.
"Il Giappone è sul punto di chiedersi se possiamo continuare a funzionare come società", ha dichiarato l'anno scorso il primo ministro Fumio Kishida , aggiungendo che si trattava di "ora o mai più". Il Giappone, da questo punto di vista, è in compagnia anche di Hong Kong, Singapore, Taiwan e Corea del Sud con l'ultimo Paese che ha i tassi di natalità più bassi del mondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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