
Nei giorni scorsi un caccia della Marina cinese si è schiantato durante un'esercitazione di addestramento nei pressi di Jialaizhen, nella contea di Lingao, provincia di Hainan. L'incidente ha riguardato uno Shenyang J-15, spesso soprannominato "Flying Shark", jet da combattimento cinese imbarcato su portaerei. Le autorità si sono limitate a spiegare che l'aereo da combattimento, del Comando del teatro operativo meridionale dell'esercito cinese, si è schiantato in un'area aperta nella provincia insulare meridionale di Hainan, e che il pilota è riuscito a salvarsi prima dell'impatto. La causa dell'accaduto è sotto inchiesta anche se i riflettori sarebbero adesso puntati sul programma di aviazione militare cinese, sull'affidabilità del velivolo e dei suoi componenti, motore in primis.
Cosa è successo al jet cinese
Lo Shenyang J-15 è stato progettato per proiettare potenza dai ponti delle portaerei della Marina cinese (PLAN). Entrato in servizio nel 2013, il jet in questione è diventato una pietra angolare delle ambizioni dell'aviazione navale cinese, dimostrando la sua crescente capacità di operare lontano dalle sue coste. Sviluppato dalla Shenyang Aircraft Corporation, il J-15 è un derivato del Su-33 dell'era sovietica ma incorpora aggiornamenti autoctoni, tra cui avionica avanzata, sistemi radar e armamenti, rendendolo un versatile caccia multiruolo. Alimentato da due motori WS-10, vanta un raggio di combattimento di circa 1.500 chilometri e una capacità di carico utile superiore a 6,5 tonnellate, che gli consente di trasportare un mix di missili aria-aria, aria-terra e antinave.
Come ha spiegato Eurasiantimes, l'aereo in questione ha dovuto fare i conti con qualche problemino, a partire dalla sua pesante cellula che ha costantemente limitato il suo carico utile e il raggio di combattimento, riducendone l'efficacia multiruolo, soprattutto in confronto al Super Hornet F/A-18 della Marina degli Stati Uniti. Il J-15 è anche il caccia imbarcato più pesante in servizio: pesa 38.000 libbre a vuoto, quasi 6.000 libbre in più dell'F/A-18E/F Super Hornet e 4.000 libbre in più dell'F-35C. Ad aggravare queste limitazioni progettuali c'è la dipendenza del J-15 dal citato motore turbofan WS-10 di produzione nazionale, un punto debole ricorrente nella flotta cinese. Ricordiamo che il WS-10, sviluppato dalla Aero Engine Corporation of China (AECC), è stato introdotto per ridurre la dipendenza dalle importazioni russe.
Motori da rivedere?
Questo motore è stato afflitto da carenze nei materiali, lacune nel controllo qualità e test non sempre eccellenti. C'è addirittura chi sostiene che il WS-10 sia soltanto la punta di un iceberg molto più grande. Il motivo? Altri incidenti. KIl Chengdu J-10, un caccia multiruolo monomotore che adotta il WS-10A, ha subito diversi incidenti attribuiti a guasti al motore. In un caso, un J-10 ha perso potenza a metà volo ed è precipitato in un fiume, con il pilota che è scampato per un pelo ai danni.
Allo stesso modo, lo Shenyang J-11, un caccia da superiorità aerea bimotore basato sul russo Su-27, ha dovuto affrontare battute d'arresto operative a causa dello stesso WS-10. Anche il J-16, un caccia bimotore avanzato derivato dal J-11, è stato interessato dal problema, sollevando serie preoccupazioni circa la fattibilità operativa a lungo termine delle piattaforme che si affidano al WS-10.
A livello internazionale un JF-17 Block 2 della Pakistan Air Force che adotta lo stesso motore si è schiantato nel distretto di Jhang nel Punjab, il quinto incidente del genere in 13 anni. A quanto pare un bel rebus da risolvere per l'esercito cinese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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