I punti chiave
"Scatenare un'aggressione contro la Bielorussia significa scatenare un'aggressione contro la Federazione russa". L'avvertimento di Vladimir Putin è chiaro e cristallino: guai a toccare Alexander Lukashenko. Già, perché nel caso in cui qualcuno dovesse sferrare un attacco contro Minsk, Mosca sarebbe pronta ad intervenire in sua difesa. Le parole del capo del Cremlino sono destinate ad aumentare la tensione internazionale, visto che nelle ultime ore la Polonia ha rinforzato la frontiera orientale, quella che la separa proprio dalla Bielorussia, decidendo di ridistribuire in loco le sue truppe. Oltre il confine sono in corso esercitazioni militari tra le forze di Minsk e il gruppo Wagner, definite "una provocazione" da Varsavia.
Il messaggio di Putin
Putin ha avvertito che Mosca utilizzerà "ogni mezzo a sua disposizione" per proteggere l'alleata Bielorussia da eventuali attacchi. "Per quanto riguarda la Bielorussia, fa parte dello Stato dell'Unione. Scatenare un'aggressione contro la Bielorussia significa scatenare un'aggressione contro la Federazione russa", ha affermato il presidente russo durante una riunione del Consiglio di Sicurezza russo, aggiungendo che "risponderemo a questo con tutti i mezzi a nostra disposizione".
A detta del capo del Cremlino, l'Ucraina esisterebbe per colpa di Lenin, la Crimea sarebbe stata un dono a Kiev di Kruscev mentre la Polonia un regalo di Josip Stalin. In merito a quest'ultimo punto, Putin ha sostanzialmente accusato Varsavia di coltivare ambizioni territoriali in alcune aree dell'ex Unione Sovietica. Parlando alle autorità polacche, ha affermato che avrebbero "dimenticato" che "la parte occidentale della Polonia è un dono di Stalin al Paese".
Polonia nel mirino
La Polonia è insomma finita al centro dell'invettiva storica di Putin. Commentando i presunti piani di Varsavia per prendere il controllo dei territori occidentali dell'Ucraina, il presidente russo ha dichiarato che Mosca potrebbe ricordare al governo polacco come i suoi precedenti "piani espansionistici" siano falliti.
"Il fuoco della guerra viene acceso strenuamente. In particolare, loro (l'Occidente, ndr) usano le ambizioni dei leader di alcuni stati dell'Europa orientale, che hanno a lungo trasformato l'odio per la Russia e la russofobia nella loro principale merce di esportazione e uno strumento della loro politica interna. E ora vogliono 'scaldarsi le mani' sulla tragedia ucraina", ha rincarato la dose lo stesso Putin.
Il leader russo ha aggiunto che i piani per formare un gruppo militare congiunto polacco-lituano-ucraino implicano l'istituzione di un'unità regolare con l'obiettivo dichiarato di "fornire sicurezza ai territori occidentali dell'Ucraina", ma in realtà "per l'occupazione di questi territori".
Il "regalo" di Stalin
Putin ha ricordato che la Polonia ha utilizzato la guerra civile russa nel 1917 per annettere regioni storiche, e che parte della Lituania, il Vilen Krai, ha preso parte alla spartizione della Cecoslovacchia a seguito dell'accordo di Monaco con Hitler nel 1938.
Il capo del Cremlino ha ribadito che "una politica così aggressiva" finì per la Polonia con la tragedia nazionale del 1939, quando "fu lanciata dagli alleati occidentali per essere mangiata dalla macchina militare tedesca", perdendo la sua indipendenza e statualità, "che fu restaurata in gran parte grazie all'Unione Sovietica".
"Ed è stato grazie all'Unione Sovietica, grazie alla posizione di Stalin, che la Polonia ha ricevuto terre significative in Occidente, le terre della Germania.
Questo è esattamente il caso... i territori occidentali dell'attuale Polonia sono un dono di Stalin ai polacchi. I nostri amici a Varsavia se ne sono dimenticati? Glielo ricorderemo", ha concluso Putin.
"The Western territories of today's Poland are a gift of Stalin to the Poles. Our friends in Warsaw forgot about it, we'll remind them." - Putin.
— Anton Gerashchenko (@Gerashchenko_en) July 21, 2023
And he seems to have forgotten what Stalin did to Poland previously. pic.twitter.com/5lLH2tpWSK
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