La terra ha tremato in Nepal nella notte di venerdì 3 novembre. Attorno alle 23:47 locali, una scossa di magnitudo 5,9 ha devastato di distretti di Jajarkot e West Rukum nel nord-ovest del Paese, entrambi a circa 300 chilometri dalla capitale Katmandu. Il bilancio provvisorio è di 140 morti e oltre un centinaio di feriti, ma secondo le autorità esso è destinato ad aumentare. Il terremoto è stato percepito anche a Nuova Delhi, più di 500 chilometri a sud-ovest.
L’epicentro, a soli 18 chilometri di profondità, è stato rilevato dal Servizio geologico degli Stati Uniti a sud di Jumla, città al confine con il Tibet. Si tratta di un’area difficilmente raggiungibile, il che rende complicato l’arrivo dei soccorsi. “Alcune strade sono bloccate, ma stiamo cercando di raggiungere la zona attraverso percorsi alternativi”, ha spiegato il capo della polizia Gopal Chandra Bhattarai. La stampa locale ha riferito che il primo ministro Pushpa Kamal Dahal si è diretto sul posto e ha attivato tutto il dispositivo dei soccorsi. Su X (ex Twitter) ha espresso il suo profondo rammarico per la perdita di vite umane e i danni. Gli abitanti del luogo sono ancora impegnati a scavare tra le macerie delle case di fango, crollate o gravemente danneggiate nei lunghi secondi del sisma, nella speranza di trovare dei sopravvissuti.
Il Nepal è uno dei Paesi più soggetti a catastrofi naturali e la sua popolazione poverissima è particolarmente vulnerabile a terremoti e inondazioni a causa della mancanza di infrastrutture sufficienti a rispondere a questo genere di fenomeni. Il “tetto del mondo”, inoltre, si trova su un’importante linea di faglia geologica: la placca indiana spinge verso l’alto quella eurasiatica, formando l’Himalaya e rendendo i fenomeni tellurici molto comuni. Secondo l’Asian preparedness partnership, un’organizzazione creata nel 2017 per rispondere alle emergenze nei Paesi asiatici e con sedi in tutto il sud-est del continente, Katmandu è la capitale esposta al più alto rischio di terremoti tra le 21 megalopoli nel mondo.
Questo fenomeno tellurico è stato il più forte registrato dal 2015, anno in cui un sisma di magnitudo 7,8 ha causato la morte di circa 9mila persone e la distruzione di mezzo milione di abitazioni.
Le scosse, oltre a provocare gravi danni o il crollo di oltre 8mila scuole, hanno raso al suolo anche centinaia di monumenti e palazzi reali, compresi i siti patrimonio mondiale dell'Unesco nella valle di Kathmandu. Questo ha provocato ingenti perdite nel settore del turismo, pari a circa 7 miliardi di dollari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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