"Uccideremo i pazienti ebrei". Il video choc di due infermieri musulmani

Vergogna antisemita: virale la sequenza in cui i due operatori sanitari hanno minacciato di uccidere i pazienti di fede ebraica. Aperta un’indagine

"Uccideremo i pazienti ebrei". Il video choc di due infermieri musulmani
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Dal 7 ottobre 2023 in poi si sono moltiplicate le minacce antisemite. L’ultimo terrificante episodio è stato registrato in Australia, per la precisione all’ospedale di Bankstown a Sydney: in un video diventato virale in rete due infermieri - identificati dall’Australian Broadcasting Corporation come Ahmad Rashad Nadir e Sarah Abu Lebdeh – hanno minacciato di uccidere i pazienti ebrei.

Le frasi in questione sono state proferite nel corso di un dialogo sulla piattaforma Chatruletka con l’influencer israeliano Max Veifer. "Mi dispiace che tu sia israeliano" le parole dell’uomo, mentre la collega, con il velo islamico, ha rincarato la dose affermando che arriverà il giorno che "non curerà" gli ebrei e in cui lui "dovrà morire". Nadir, che si è spacciato come medico, ha poi affermato: "Non hai idea di quanti cani israeliani siano arrivati ​​in questo ospedale, e io li mando a Jahannam (all'inferno, ndr)". Un episodio che ha ribadito la necessità di intervenire di fronte all’aumento esponenziale di episodi antisemiti.

Le autorità del Nuovo Galles del Sud hanno aperto un’indagine sui due infermieri antisemiti. Interpellato dall’ABC, l’avvocato di Ahmad Rashad Nadir ha affermato che il suo cliente ha inviato delle “sincere scuse non solo all’influencer ma all’intera comunità ebraica”. Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Perentorio il premier Anthony Albanese, che ha accolto con soddisfazione la sospensione dei due operatori sanitari: ''È ripugnante e vergognoso''. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro degli Affari Interni Tony Burke che ha bollato il video come "tanto agghiacciante quanto vile". Kathryn Austin, presidente dell'Australia Medical Association, ha affermato di aver condannato "nei termini più forti possibili i commenti antisemiti odierni all'interno del sistema sanitario" e che "non c'è posto per l'odio o la divisione nel sistema sanitario e questo comportamento non sarà tollerato".

La situazione in Australia è particolarmente delicata.

Secondo quanto reso noto da Jns, a fine gennaio le autorità hanno sventato un potenziale attentato dopo aver scoperto un rimorchio carico di esplosivi nel nord-ovest di Sydney. In base ad "alcuni indizi", l'obiettivo era la comunità ebraica. Ad oggi le autorità stanno indagando su decine di "gravi accuse" per un totale di 166 atti antisemiti denunciati da metà dicembre in poi.

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