Bandiere palestinesi e un ex-terrorista come ospite: lo sfregio dei collettivi ad Israele

Gli esponenti dei collettivi studenteschi che hanno occupato l'Università L'Orientale di Napoli, esibendo bandiere palestinesi e striscioni contro Israele, hanno invitato anche l'ex-terrorista Leila Khaled, intervenuta in videocollegamento durante un dibattito

L'università occupata
L'università occupata
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L'occupazione dell'Università L'Orientale di Napoli sta proseguendo da giorni, impedendo il regolare svolgimento dei corsi. E fra le varie iniziative a favore della Palestina e contro Israele, gli occupanti hanno ospitato in videocollegamento anche l'ex-terrorista palestinese Leila Khaled. Questo è quanto stanno facendo i collettivi studenteschi, che proprio qualche ora fa hanno annunciato i prossimi eventi che organizzeranno all'interno dello stabile occupato. Per contro, gli studenti che intendono seguire regolarmente le lezioni non possono a quanto pare farlo ormai da qualche giorno: proprio oggi, dopo aver constatato la situazione di stallo, l'Università ha annunciato lo spostamento delle sessioni d'esame in altre sedi in via temporanea, onde evitare di danneggiare ulteriormente gli universitari che pagano le tasse ma che rischiano di non poter dare gli esami. E il senato accademico, in una nota apparsa nelle scorse ore sulla pagina Facebook istituzionale, ha preso le distanze dagli occupanti.

"Il senato accademico dell’Università degli studi di Napoli L’Orientale esprime il suo sconcerto e la sua preoccupazione per l’occupazione della sede di Palazzo Giusso avvenuta il 6 novembre scorso - si legge - tale atto non solo rende impossibile l’ingresso agli studenti, al personale docente e amministrativo, causando la sospensione di tutte le attività didattiche, ma impedisce anche all’Istituzione di assolvere al suo ruolo di luogo di riflessione critica, di confronto libero e democratico. Le condivisibili manifestazioni di solidarietà per tutte le vittime del conflitto in corso e a favore della pace nulla hanno a che vedere con la sospensione forzata dell’attività universitaria, dalla quale anzi deriva la sospensione anche delle già programmate iniziative dedicate all’approfondimento delle questioni da cui deriva l’attuale tragica situazione". Già nei giorni scorsi erano a quanto sembra comparsi striscioni contro Israele e bandiere della Palestina, negli spazi occupati.

E fra gli ospiti pro-Palestina invitati dai collettivi di sinistra c'era anche Leila Khaled, l'ex-terrorista protagonista di due drammatici dirottamenti di aerei di linea nel 1969 e nel 1970. La storica esponente del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina è intervenuta in collegamento video un paio di giorni fa, per un intervento trasmesso indiretta dalla pagina Facebook "Ex Opg Occupato - Je so' pazz". L'Università si è dissociata da ogni iniziativa, invitando gli occupanti a porre fine all'occupazione.

"Si esortano pertanto gli occupanti a cessare immediatamente questa illegittima occupazione di uno spazio pubblico - si legge in un comunicato - e si invitano tutte le componenti del mondo universitario a fare fronte comune e a fare sentire la loro voce affinché ciò accada. Tutte le attività di ogni genere che vengono svolte presso il palazzo occupato sono responsabilità degli occupanti e non riflettono i voleri dell’ateneo".

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