
Oltre duecento musulmani di nazionalità bengalese hanno celebrato stamattina, 30 marzo, la fine del Ramadan nel cortile della parrocchia di San Domenico. Questo è quanto avvenuto a Prato, a livello italiano la città con il maggior numero di cittadini stranieri in rapporto alla popolazione residente (49.978 residenti non italiani, su un totale di 196.578 abitanti stando ai dati più recenti resi noti dal Comune ed aggiornati allo scorso 31 dicembre, ndr). La Diocesi di Prato ha accolto la richiesta proveniente dal Centro Islamico Bengalese, che conta circa 500 persone. Il raduno, come specificato dalla Diocesi in una nota dello scorso giovedì, pur essendosi tenuto all'interno dell'antico complesso cattolico non si è svolto dentro la chiesa, bensì nel cortile interno. Ed è durato circa mezz'ora, dalle 8:30 alle 9.
La preghiera conclusiva è stata guidato da due Imam nello spazio aperto di San Domenico e secondo il Corriere Fiorentino, sin dalla prima mattinata si poteva osservare una lunga fila di persone (soprattutto uomini in "Kurta" colorati, ossia l’abito da cerimonia bengalese) entrare nel complesso. Stando a quel che riporta inoltre il quotidiano Il Tirreno, gli uomini si sono ritrovati per pregare nel giardino della parrocchia, mentre le donne che hanno partecipato alla celebrazione (circa una trentina) sono state sistemate nei locali adiacenti. Gli spazi del complesso di San Domenico vengono talvolta utilizzati (specie in estate) anche per iniziative extra-religiose (che di norma si tengono nel chiostro) come ad esempio conferenze o eventi di beneficenza. Ma si tratta della prima volta, nella città toscana, di uno spazio cattolico “prestato” ai credenti di fede musulmana per la celebrazione di una festa religiosa. La Diocesi, in una nota di pochi minuti fa, ha ribadito che non sono stati utilizzati per la preghiera musulmana altri ambienti dedicati al culto cristiano cattolico.
"Quando la comunità bengalese ci ha inviato la richiesta di poter utilizzare degli spazi per la preghiera del Ramadan abbiamo deciso di metterci a disposizione, cercando una soluzione adatta alle loro esigenze e nel rispetto dei nostri ambienti – aveva spiegato pochi giorni fa il vescovo di Prato, monsignor Giovanni Nerbini, motivando la propria decisione – a Prato convivono persone provenienti da tutto il mondo, appartenenti a confessioni religiose diverse. La reciproca conoscenza e la collaborazione non solo sono auspicabili, ma necessarie per riuscire a vivere una proficua convivenza. Da anni la Chiesa italiana, all’inizio del Ramadan invia alle comunità islamiche un saluto e la raccomandazione nella preghiera durante questo momento così sacro per la loro fede. Noi abbiamo deciso di permettere loro di riunirsi e crediamo che questo gesto possa essere un atto di amicizia molto significativo nell’anno giubilare dedicato al tema della speranza".
Al termine della celebrazione, gli imam hanno incontrato Nerbini, prendendo insieme un caffè in un bar di piazza Duomo e scattandosi una foto davanti alla cattedrale di Santo Stefano.
"Abbiamo iniziato secondo programma alle 8:30 del mattino – ha concluso il coordinatore del Centro islamico Mohammad Ajman Hossain - abbiamo recitato le preghiere e il nostro Imam ha pronunciato un discorso dal Corano sulla nostra vita quotidiana, su come possiamo prepararci e impegnarci a fare del nostro meglio in tutti gli aspetti della vita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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