"Neppure lui fa gli scontrini". Stavolta nei guai c'è il bar dell'Inps

Prosegue l'inchiesta di Jimmy Ghione. La sua indagine lo porta fino al bar dell'Inps di Roma Casilino Prenestino

Immagine dal servizio di Striscia la notizia
Immagine dal servizio di Striscia la notizia
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Incredibile ma vero, eppure continua la "saga" dei bar che non emettono scontrini. Prosegue dunque l'inchiesta dell'inviato di Striscia la notizia Jimmy Ghione, tornato nella Capitale per denunciare un'altra caffetteria, collegata a un ente importante, che non rilascia ricevuta fiscale (qui il servizio completo).

Un nuovo capitolo della "saga"

Ed ecco che, dopo il bar dell'Agenzia delle entrate (Roma Eur) e la caffetteria del tribunale civile di Roma, si aggiunge anche l'esercizio presente nel palazzo sede dell'Inps di Roma Casilino Prenestino. Insomma, ancora una volta si parla di bar connessi a importanti sedi pubbliche.

Sono state diverse segnalazioni a spingere Ghione a presentarsi sul posto, e a proseguire con la sua inchiesta. Un'inchiesta che ha davvero dell'incredibile, anche perché si parla di strutture che fanno parte dello Stato. L'inviato di Striscia è incredulo, anche perché con le denunce e i servizi mostrati nei giorni scorsi, pare impossibile che ci sia ancora qualcuno che prosegue, imperterrito, con simili comportamenti.

Un complice del programma, dunque, si presenta all'Inps Roma Casilino Prenestino, e chiede dove si trova il bar, ma incontra della reticenza. Infatti, come precisa la guardia, "solo quelli interni vanno".

Niente scontrini pure all'Inps

Il gruppo di Striscia riesce comunque ad accedere alla caffetteria, ed ecco svelato il mistero. Il complice chiede un caffè. Sono 80 centesimi, il barista ritira il denaro e poi rilascia lo scontrino. Fin qui, tutto a posto. Anche per un pacchetto di gomme da masticare viene emessa ricevuta ficale.

Come il bar si riempie di clienti interni, la storia cambia. Una signora paga con 5 euro, il barista dà il resto ma non emette scontrino. Stesso discorso per un altro cliente. E così via. Dalle 9:40 di mattina (inizio dell'indagine) alle 10:30 vengono effettuati parecchi pagamenti, tutti rigorosamente non accompagnati da ricevuta fiscale. E siamo nella sede dell'Inps.

Anche tornando alcuni giorni dopo, la situazione purtroppo si ripete. Ghione decide dunque di presentarsi di persona.

La giustificazione del barista

L'inviato di Striscia raggiunge il barista/cassiere, chiedendo un parere sulla vicenda degli scontrini, e l'uomo sorride, visibilmente nervoso. Poi mette le mani avanti: "Qualche volta anche a noi capita". Il barista spiega che a volte, trovandosi da solo, può capitare che dimentichi di emettere ricevuta fiscale.

"La solitudine porta a evadere il Fisco, insomma", chiosa Ghione.

"Poi, tra l'altro, tutti dipendenti. Vi conoscete tutti. Chiudete un occhio, due. L'Inps è lo Stato, capito?". Il barista accetta il rimprovero: "Vero, gli scontrini devono essere sempre fatti".

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