Nel teatro non sono rari i colpi di scena. Eppure quanto capitato nel corso della conferenza stampa di presentazione del cartellone della sesta edizione della rassegna "Pompeii Theatrum Mundi" ha stupito tutti.
"L’altro ieri mi ha telefonato il capo di gabinetto della Regione per annunciarmi il taglio di due milioni di euro dai fondi Poc. Il contributo non è stato ridotto, ma eliminato", ha dichiarato con amarezza Roberto Andò, direttore del Teatro Nazionale di Napoli istituzione che gestisce i teatri Mercadante, San Ferdinando e Ridotto. "Non è un taglio, è una mutilazione. Un colpo mortale", ha attaccato Andò che, poi, ha spiegato cosa accadrà nel prossimo futuro. E le notizie non sono entusiasmanti. "Abbiamo appena concluso il cda e coralmente - ha aggiunto - abbiamo deciso di sospendere la sesta edizione della rassegna che consideriamo la nostra punta di diamante con i suoi quattro appuntamenti già belli e pronti. Bisogna mettere in sicurezza il teatro e consentirgli di continuare a essere Nazionale. I fondi Poc sono serviti finora a garantire quei parametri che il ministero richiede per questo status e il Mercadante è l’unico del Sud: ritengo dunque quanto accaduto un atto contro il Sud, contro Napoli e la cultura".
Andò non vuole arrendersi e annuncia battaglia promettendo fin da subito che "faremo di tutto per evitare che si trasformi in un attacco alla vita stessa del teatro: siamo sicuri che il ministero, il Comune e la Città Metropolitana saranno interlocutori sensibili e già lo abbiamo riscontro. Rimane una questione maledetta che ci impone il sacrificio proprio della rassegna nella quale avevo inserito un mio spettacolo: parto dunque da me".
Spiazzata dalla decisione è anche Stefania Brancaccio, vicepresidente facente funzione dalle dimissioni di Cafiero de Raho, che ha spiegato: "Da febbraio ho iniziato a chiedere un appuntamento con il governatore De Luca ma non ha mai trovato il tempo per noi". La Brancaccio ha anche affermato di aver chiesto telefonicamente "conferma dei fondi Poc e mi è stato assicurato che sarebbero arrivati; così ho inserito nella previsione di bilancio 1 milione e 900mila euro salvo sapere dal direttore che no, i fondi non c’erano più. Sono un’imprenditrice, so come funziona un’azienda, questo è un colpo durissimo e inspiegabile".
La notizia ha scatenato un diluvio di critiche. Sulla delicata questione è intervenuto anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha evidenziato l’importanza del teatro per il settore culturale della città partenopea. "Il Teatro Mercadante, con tutte le sue produzioni, rappresenta un'istituzione culturale fondamentale per Napoli: la sua programmazione dà valore alla città proiettandola a livello nazionale. Come Comune e Città metropolitana ci stiamo adoperando per sostenere il Mercadante ulteriormente rispetto al passato con nuovi fondi che diano la garanzia di proseguire questo grande lavoro".
Sconcertato per l’inaspettata novità è Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico, che in una nota ha spiegato che la notizia della sospensione della rassegna Pompeii Theatrum Mundi "si profila come un vero e proprio danno per il territorio oltre a mettere in difficoltà il Parco per aver negato la possibilità di accogliere altri eventi nelle date già impegnate dagli spettacoli". Lo stesso Zuchtriegel ha evidenziato che "una rassegna di qualità che da sempre ha dato pregio al sito e alla città di Pompei, e la cui annullata programmazione si trasforma in una mancata opportunità per gli operatori turistici e tutto l'indotto economico del territorio, di vedere favorita la stanzialità del turismo e il pernottamento dei visitatori in città". Il direttore del Parco si è detto "profondamente dispiaciuto per il teatro Mercadante" ma si augura che si possa individuare una soluzione che sia in grado di "salvaguardare le loro attività nonché il riconosciuto status di teatro nazionale".
Decisamente critica anche Evelina Christillin, membro del cda del Teatro in rappresentanza del Comune: "Come consigliere di amministrazione del Teatro di Napoli, sono profondamente amareggiata del taglio improvviso e ingiustificato da parte della Regione Campania, che compromette gravemente lo svolgimento della stagione a Pompei, e lo status di Teatro Nazionale del Mercadante, unico a vantare questa qualifica nel Mezzogiorno d'Italia". Secondo la Christillin in questo modo "si penalizza un'eccellenza culturale, si mortifica il lavoro di attori, tecnici, e maestranze tutte, rischiando un immeritato arretramento sul fronte artistico e sociale".
Forti critiche sono arrivate anche da Luciano Schifone, consigliere del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ritiene "il taglio, che in realtà è un'eliminazione del contributo regionale al Mercadante, di cui Pompeii Theatrum Mundi è un'emanazione, è gravissimo non solo per l'entità ma anche per la tempistica". "Comunicare questa decurtazione il giorno prima della conferenza stampa, ovvero quando sono già definiti gli accordi e gli appuntamenti teatrali in Cartellone, significa - ha aggiunto - impedire qualsiasi tentativo di recupero e condannare alla cancellazione un'iniziativa di successo e di alto livello culturale e teatrale". Il consigliere del ministro riferisce che Sangiuliano "si è detto esterrefatto e attonito, ma è disponibile a cercare vie di uscita da questa situazione senza danneggiare né le compagnie né gli artisti".
La posizione della Regione
Nella riunione del consiglio era presente anche Emilio Di Marzio, unico esponente della Regione."Le dichiarazioni della direzione sono doppiamente inaccettabili dato il contributo imponente che la Regione conferisce ordinariamente al teatro e nonostante nella composizione del cda l’ente sia assolutamente sottorappresentato, con un solo componente su cinque", ha commentato Di Marzio come riporta il Corriere del Mezzogiorno. Quest’ultimo ha spiegato che la Regione "assegna 2 milioni e 50.000 euro su 5 milioni 600mila complessivi (1 da Città Metropolitana, 950mila dal Comune e 1 e 650mila dal ministero) ed è obiettivamente contributo imponente. Dopo di che, per quel che risulta, quest’anno c’è un problema complessivo e ahimè importante di riduzione e ridefinizione delle risorse Poc".
Lo stesso Di Marzio ha evidenziato che il governo "non riesce ad assegnarle mantenendo le cifre degli anni precedenti perché una quota significativa del Poc vigente deve essere destinata alla salvaguardia degli enti locali che non riescono ad ultimare nei termini le opere finanziate con risorse comunitarie.
E a questo si aggiunge che la Regione deve far fronte a una pressante richiesta di misure sociali a tutela delle famiglie e delle fasce più deboli, nonché a interventi straordinari concordati anche con altre istituzioni". Secondo Di Marzio quella annunciata è una decisione "non presa a cuor leggero e che non è diretta contro il teatro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.