"Donna svestita e pusher in casa". Il trapper Simba La Rue torna in carcere

Le violazioni delle norme previste dalla detenzione domiciliare hanno spinto il gup a prendere questa decisione

"Donna svestita e pusher in casa". Il trapper Simba La Rue torna in carcere

Si trovava agli arresti domiciliari a casa dei genitori per motivi di salute, ma le ripetute e documentate violazioni delle norme previste dal provvedimento hanno comportato la cancellazione del beneficio e il ritorno dietro le sbarre: stando a quanto determinato dal gup di Milano Giulio Fanales, quindi, finisce nuovamente in carcere il trapper Simba La Rue, nome d'arte di Mohamed Lamine Saida, 20 anni.

Arrestato a seguito di due indagini milanesi tra luglio e ottobre 2022, il 20enne si trovava in regime di detenzione domiciliare dallo scorso 14 di ottobre. Una decisione motivata da questioni di salute, dato che il trapper si trovava ancora alle prese con i postumi di un intervento chirurgico: la gamba, ferita durante un agguato ai suoi danni il 16 giugno del 2022, era stata infatti operata e necessitava di cure particolari.

Il problema è che, durante una serie di verifiche effettuate dalle forze dell'ordine presso l'abitazione dei genitori di Simba La Rue, sono state riscontrate delle violazioni del provvedimento a cui si trovava ristretto. In una circostanza, come riportato nell'ordinanza firmata dal gup di Milano, il 20enne "era in compagnia di una giovane seminuda adagiata sul divano, estranea al nucleo familiare". Il giudice Giulio Fanales, preso atto di quanto accaduto, ha quindi firmato un'ordinanza che ripristina il regime di custodia cautelare in carcere, vista la"progressiva gravità delle violazioni delle prescrizioni" oltre che per il fatto che il trapper ha in più di un'occasione "disatteso il divieto di comunicazione con soggetti terzi". Il rischio di reiterazione delle violazioni, quindi, è alla base di tale decisione.

Solo il mese scorso, all'interno dell'abitazione di proprietà della madre, i carabinieri di Lurago d'Erba lo hanno prima trovato con la"giovane seminuda" (4 gennaio), in compagnia del"cugino in quel momento in riposo sul letto" (8 gennaio), e con cinque individui, due dei quali con precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti (19 gennaio).

Il processo che vede coinvolti Simba La Rue e l'altro trapper suo amico Baby Gang, entrambi difesi dal legale Niccolò Vecchioni, avrà inizio con l'udienza preliminare dinanzi al gup Giulio Fanales il prossimo 28 marzo. Un procedimento nel quale confluiscono due distinti filoni di indagini milanesi che vedono coinvolti anche i due trapper, oltre ad altre persone.

Il primo è quello relativo alla cosiddetta "faida tra trapper" e l'altro alla sparatoria avvenuta lo scorso luglio. Per ora Baby Gang, che si trova ancora in carcere, ha presentato tramite il suo avvocato ricorso al Riesame per opporsi all'ordinanza con cui era stata respinta la sua richiesta di ottenere gli arresti domiciliari.

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