Dopo i treni ecco i "bus surfing": cos’è il folle gioco dei giovanissimi

Una nuova moda sta prendendo piede dai giovanissimi che, pur di postare una bravata sui social, rischiano la vita: ecco cosa accade sugli autobus in corsa

Dopo i treni ecco i "bus surfing": cos’è il folle gioco dei giovanissimi

Troppo spesso i social diventano improvvisamente una vetrina pericolosa per i più giovani che hanno voglia di esibizionismo: si può commentare così l'ennesimo episodio di "bus surfing" che è stato filmato per essere postato e condiviso online. La bravata, ma idiozia sarebbe più appropriato, consiste nel saltare sul lato posteriore degli autobus in corsa per non pagare un biglietto mentre qualcuno filma la scena.

Le scene nel Lodigiano

Uno dei primi video diventato virale è stato girato in provincia di Lodi non più tardi di una settimana fa: come si vede su Facebook, c'è anche la geolocalizzazione di "Sant'Angelo Lodigiano" con un ragazzo appicciato al retro del mezzo che viene filmato da un automobilista incredulo. La "corsa" del ragazzo sarebbe durata per circa sette chilometri fino a quando, come ha commentato l'utente che ha postato il video, il conducente del mezzo non si è accorto dallo specchietto retrovisore di avere un ospite indesiderato lì dietro. A quel punto ha bloccato il mezzo, è sceso chiedendo di abbandonare immediatamente l'autobus ottendendo come tutta risposta "Grazie del passaggio".

"Necessari controlli e sanzioni"

Da quel giorno sono stati molti altri i casi di emulazione con i cittadini esasperati da queste situazioni. "Da tempo continuiamo a evidenziare episodi del genere ma nessuno ha mai fatto nulla. Servono controlli e sanzioni per disincentivare un fenomeno così stupido e pericoloso", ha dichiarato al Corriere uno dei conducenti colpiti dagli episodi e in servizio sulla tratta stradale che va da Lodi a Pavia e viceversa. Si è fatto sentire anche Giuseppe Iamundo, segretario della Faisa (Federazione Autonoma Italiana Sindacale degli Autoferrotranvieri, Internavigatori ed Ausiliari del Traffico) di Lodi, in prima linea sulla vicenda: a tutti i giovanissimi viene sottolineato l'enorme rischio che si corre facendo una fesseria del genere che mette a repentaglio la loro vita e la viabilità stradale con potenziali incidenti per auto e moto.

"Servono controlli a tappeto e più segnalazioni. Le aziende sono informate di questo problema, ma bisogna fare qualcosa in più per riuscire a bloccare questi giovani. Il rischio di farsi male è enorme. Non c'è più tempo. Gli autisti, che non sempre riescono ad accorgersi immediatamente quando un ragazzino si aggrappa nella parte posteriore del mezzo, sono molto preoccupati", ha dichiarato Iamundo.

Il precedente dei treni

Come abbiamo visto sul Giornale.it, nella scorsa primavera era passato alla ribalta quanto accaduto a minorenne di Pisa rimasto folgorato dall'alta tensione dopo essersi arrampicato sul tetto di un vagone di un treno davanti ad alcuni amici.

Il contatto con l'elettricità avrebbe provocato un immediato arresto cardiaco oltre a far cadere il giovane per terra, soccorso subito da un'ambulanza che lo ha portato in ospedale per tutti gli accertamenti del caso. Anche in quel caso era stato ipotizzato si trattasse di "train surfing", un gioco pericolosissimo che consiste nel saltare su un treno in corsa così da poter condividere la brava folle sui social.

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