Brutta avventura nel Napoletano per l'inviato di Striscia la Notizia Vittorio Brumotti. Il conduttore della nota trasmissione satirica di Canale 5 è stato vittima di un'aggressione nel corso della realizzazione di un'inchiesta sullo spaccio di droga nel quartiere di Ponticelli, al Parco Topolino. A darne notizia è stata, attraverso una nota, la rete televisiva Mediaset. "Eravamo lì per documentare lo spaccio - ha raccontato Brumotti - poco distante da dove due mesi fa abbiamo denunciato l'altare votivo che celebrava la criminalità, rimosso grazie a Striscia. Io e la mia troupe non facciamo in tempo a prendere le telecamere, quando scoppia un'insurrezione generale contro di noi".
I carabinieri evitano il linciaggio
L'inviato di Striscia ha spiegato cosa è successo al Parco Topolino. "Ho rischiato il linciaggio - ha continuato Brumotti -. Mi sono dovuto nascondere in un sottoscala e sono riuscito a salvarmi solo grazie all'intervento dei carabinieri, che mi hanno fatto da scudo e scortato in auto". Il servizio realizzato dal conduttore, comunque, è salvo e andrà in onda nei prossimi giorni nel Tg di Striscia la Notizia. In passato la trasmissione satirica di Canale 5 era stata non solo a Ponticelli, ma anche a Caivano, al famigerato Parco Verde, dove Brumotti aveva subito un'altra aggressione da alcuni ignoti.
Il quartiere Ponticelli
Ponticelli è un quartiere di Napoli, situato nella zona orientale della città. Già casale di Napoli, è stato un Comune autonomo fino al 1925, anno in cui fu annesso al capoluogo. Oggi costituisce, insieme ai quartieri Barra e San Giovanni a Teduccio, la VI Municipalità del Comune di Napoli, una delle più complesse dal punto di vista dell'ordine pubblico. Confina a nord con i Comuni di Casoria e Volla, a est con Cercola e San Sebastiano al Vesuvio, a sud con il quartiere Barra e con il Comune di San Giorgio a Cremano e a ovest col quartiere Poggioreale. In passato Ponticelli è stato teatro di fatti drammatici. Nel luglio 1983, due bambine abitanti nel Rione Incis, Nunzia e Barbara, di 7 e 10 anni, furono rapite, violentate e poi uccise; i loro corpi furono ritrovati sul greto del canalone del Regio Lagno di Pollena, carbonizzati.
Il lungo processo
Le indagini eseguite al tempo si conclusero con l'individuazione di tre giovani incensurati quali autori del fatto, condannati a ventisette anni di reclusione; i giovani si dichiararono non colpevoli e durante tutto il periodo
di detenzione chiesero la riapertura del processo non ottenendola mai. Hanno scontato l'intera pena comminata e ottenuto la scarcerazione ma, determinati, continuano a chiedere la revisione del processo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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