Città che vai, stranezze che trovi. Milano non è la prima ad aver ideato lo “sfalcio ridotto”, cioè la pratica di lasciar crescere l’erba nei prati e ridurre il numero di tagli per permettere ai fiori di campo di sbocciare e alle farfalle di andare di petalo in petalo. Però la città di Beppe Sala non è nuova a stranezze del genere e più va avanti più peggiora: siamo partiti dall’area C, poi quella B, si vocifera di pedonalizzazioni, di divieti agli scooter, le statue delle donne che allattano non trovano spazio, i gelati sono vietati dopo la mezzanotte e il buonsenso latita. Tanto che c’è chi ipotizza, addirittura, che ben presto - dopo l’erba alta - sotto la Madonnina dovrebbe crescere anche “una foresta”. Non è uno scherzo.
A ipotizzare il ritorno dei boschi cittadini è Marzio Marzorati di Legambiente, nonché presidente del Parco Nord di Milano. Il prossimo passo, dice in una intervista a Quarta Repubblica, è “progettare la foresta nei parchi”. A quale scopo? Forse, lo stesso previsto per l’erba alta che pare permetta di combattere il cambiamento climatico (immaginiamo la C02 del traffico meneghino ridotta da papaveri e fiordalisi...) e di difendere la bio-diversità. Ne gioverebbero api, insetti impollinatori, gli imenotteri solitari. Ma, stando a Marzorati, Milano ne guadagnerebbe anche in bellezza. In effetti, come abbiamo fatto a non pensarci prima? Che sciocchi i giardinieri di tutta Italia che si affannano così tanto per tenere un bel “pratino all’inglese”, ben tagliato e irrigato, quando è così piacevole ritrovarsi in una selva di erbacce alte.
I cittadini, giustamente, rumoreggiano. “L’erba tagliata è più bella a vedersi”, sussurra qualcuno. “Sarà un gran casino”, afferma qualcun altro.
Riccardo Mancioli, del WWF di Milano, gioisce invece all’idea che il verde milanese possa arrivare in alcune aeree anche “a un metro o un metro e dieci” di altezza. Praticamente bisognerà stare attenti che i bambini non ci si perdano dentro. Però sai che bello...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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